Non è stato un fulmine a ciel sereno, e a 721 giorni dall’election day, Donald Trump ha annunciato la sua terza campagna elettorale per la presidenza degli Stati Uniti.

Molte cose sono cambiate dal primo annuncio, nel 2015, quando dalla Trump tower di Manhattan, The Donald era stato l’ultimo candidato di spicco a presentarsi fra le file dei repubblicani in corsa verso la Casa Bianca. Questa volta, dalla sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, Trump è invece il primo grosso nome a buttarsi nell’arena.

I suoi consiglieri gli avevano chiesto di limitare il discorso a circa 45 minuti ma quando, dopo 40 minuti, Trump ha chiesto al pubblico di sedersi e mettersi comodi, si è capito che tutto sarebbe andato per le lunghe. Quella che doveva essere una semplice comunicazione è diventata un comizio di oltre un’ora, in cui il tycoon ha parlato di tutto, nel solito stile Trump.

L’annuncio ufficiale è arrivato dopo 22 minuti di attacchi a Joe Biden, accusato di aver provocato il “declino” e l’”umiliazione” del paese, e ai democratici, ostaggi della “sinistra radicale che sta cercando di distruggere il nostro paese dall’interno”.

Trump ha proseguito dipingendo un quadro a tinte fosche degli Stati Uniti, descritti come nuovamente sull’orlo del baratro, attanagliati dalla criminalità, dall’inflazione e invasi da orde di immigrati malintenzionati che attraversano il confine.

Nel suo discorso non sono mancati i grandi cavalli di battaglia come il  “virus cinese”, il solo colpevole dell’unico momento problematico della sua presidenza che altrimenti “stava andando benissimo”, e il mai sopito pericolo del “terrorismo islamico”, ignorato da Biden.

Su come fronteggiare il problema Trump ha riproposto la costruzione del muro con il Messico che, stando alla sua narrativa, sarebbe già stato costruito, ma c’è comunque spazio per nuove, salvifiche fortificazioni.

Non sono mancati i momenti di nonsense, come quando ha detto che nei suoi 4 anni di presidenza ha passato decenni senza fare guerre, ma complessivamente l’America alternativa dipinta da Trump è sempre quella del glorioso passato al quale guarda.

E così, via libera agli attacchi transfobici (“non ci saranno più uomini a gareggiare negli sport femminili”), e al ritorno al voto con schede cartacee, in persona e il cui spoglio di qualche centinaio di milione di schede deve avvenire in poche ore per consegnare un risultato in serata.

La novità è stata la richiesta di pena di morte per gli spacciatori: “Chiederemo la pena capitale per tutti coloro che vendono droga. Per i loro atti atroci, perché è l’unico modo. Non so se il pubblico americano è pronto per questo”.

Dopo aver proposto uno scudo spaziale, un limite alla durata della carica dei deputati e assicurato che “andremo su Marte”, dopo un’ora e 8 minuti, l’annuncio della sua nuova corsa elettorale si è concluso, con una copertura mediatica di gran lunga inferiore a quella entusiastica del passato.

Cnn, Fox News, Newsmax e C-Span avevano cominciato trasmettendo l’evento in diretta ma dopo meno di mezz’ora ne hanno tagliato l’audio, coprendolo con le osservazioni dei commentatori in studio.

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Una delle cause di questa defezione è da ricercare anche nel fatto che l’uomo sul palco della Florida non aveva la stessa verve del Trump del 2015. Il tycoon è apparso fiacco e sotto tono, forse anche a causa della recente batosta elettorale delle elezioni di midterm che ha appannato la sua immagine di re Mida della politica Usa.

A notare questo cambiamento è stata anche l’ex addetta stampa della Casa Bianca di Trump, Sarah Matthew.

“Questo è uno dei discorsi meno energici e meno entusiasmanti che abbia mai sentito da Trump – ha twittato Matthew – Anche il pubblico sembra annoiato. Non esattamente quello che vuoi quando annunci una corsa presidenziale”.

Il colpo finale è arrivato subito dopo la fine del comizio, quando Ivanka Trump ha diffuso un comunicato per specificare di non avere intenzione di unirsi alla campagna elettorale del 2024, citando il desiderio di “trascorrere più tempo con i miei tre figli” e con il marito, Jared Kushner.

Su Twitter è intervenuta anche Jen Psaki, ex addetta stampa della Casa Bianca di Biden, ora passata alla rete televisiva Msnbc, che, riferendosi a tuti i guai legali di Trump ha twittato: “Per chiunque abbia bisogno di sentirlo, l’annuncio di Trump di candidarsi alla presidenza non ha un impatto legale sulle indagini. Nessuno al Dipartimento di Giustizia dopo avere visto quel discorso ha buttato via tutto il lavoro che stanno portando avanti”.