Le Olimpiadi della pandemia, tra sfilate in mascherina, trionfi e sconfitte, senza la certezza di arrivare alla fine, l’8 agosto. Con la cerimonia di apertura di oggi (ore 13 italiane, c’è la pallavolista Paola Egonu tra i portabandiera) allo Stadio Olimpico di Tokyo, parte l’edizione più discussa della storia dei Giochi. L’evento avrebbe dovuto tenersi esattamente un anno fa, ma la pandemia ha imposto al Comitato olimpico internazionale un rinvio che è costato almeno tre miliardi di dollari (in parte provenienti da fondi pubblici), a causa dei contratti rinegoziati con gli sponsor. La cerimonia di apertura, che si terrà a porte chiuse, come l’intera manifestazione che è già iniziata da un paio di giorni con i tornei di softball e calcio, arriva mentre Tokyo conta oltre duemila casi ogni 24 ore, arrivando al punto più alto dei contagi negli ultimi sei mesi.

NEI GIORNI SCORSI è stata presa in considerazione, da parte del comitato organizzatore dell’evento, addirittura la cancellazione dei Giochi, in presenza di un ulteriore peggioramento della pandemia. E avvelena il clima di tensione intorno agli atleti, alle delegazioni, il dato sulla campagna vaccinale in Giappone, intorno al 22% di immunizzati. Il presidente del CIO, Thomas Bach, ha detto che: «la cerimonia sarà un momento di gioia e sollievo». Per ora non ci sono segnali di distensione, anzi. L’atmosfera è tesa anche all’interno dello stesso CIO, l’unico organismo che aveva il potere contrattuale di annullare la manifestazione, un passo non contemplato (almeno ufficialmente) per salvaguardare lo sport e anche i conti, perché altri tre miliardi di dollari sarebbero andati in fumo.

INTANTO, Simone Biles, la fenomenale ginnasta americana, quattro ori a Rio de Janeiro 2016, di sicuro la più attesa del lotto dei partecipanti (addirittura Twitter ha creato un emoji in suo onore) ha deciso di non alloggiare nel Villaggio Olimpico, dopo la positività della compagna di squadra, Kara Eaker. La paura del contagio tra gli atleti – i positivi sono oltre 80, e i casi aumentano in maniera costante – ha tenuto lontano tanti fuoriclasse che attendevano l’evento olimpico per sigillare la carriera: da Roger Federer a Rafa Nadal nel tennis (ma c’è Novak Djokovic), così nel basket, con l’assenza in Team Usa di Lebron James e Steph Curry, ma anche la leggenda cinese del badminton Lin Dan (oro a Pechino 2008 e Londra 2012) e il canottiere britannico Tom Ransley. In casa Italia si registrano le assenze di totem come Elisa Di Francisca (scherma), Tania Cagnotto (tuffi), Matteo Berrettini (tennis) e Francesco Molinari (golf), mentre gli occhi saranno sgranati sul giovanissimo talento del nuoto Giulia Vetrano (neppure 15 anni) e sull’ultimo giro di grandezza di Federica Pellegrini.

A TOKYO e dintorni saltano fuori le solite storie da Guinness dei primati che colorano le Olimpiadi, tipo la calciatrice brasiliana Formiga, alla sua settima olimpiade. Ma c’è anche il miglior nuotatore del Myanmar, Win Htet Oo, che ha deciso di boicottare i Giochi dopo il colpo di stato militare, accusando il Cio di non essersi opposto all’invio di una delegazione di atleti decisa dai militari. E c’è stato anche il caso dell’allontanamento del direttore (ed ex comico) della cerimonia di apertura (deciso dal comitato organizzatore dell’evento) a causa di una battuta di pessimo gusto sull’Olocausto, uno sketch di 23 anni fa. È la prova dell’attenzione che i giapponesi stanno riponendo nella pianificazione e gestione dei Giochi. Si tratta anche di tutelare un investimento che è costato al governo nipponico, tra costi diretti e indiretti, circa 28 miliardi di dollari (secondo le stime di Statista), di gran lunga l’edizione più costosa di sempre, più del doppio rispetto alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang del 2018, anche più delle Olimpiadi di Sochi 2014, una delle prove di forza esibite da Putin davanti al mondo occidentale. Tra le altre notizie: è la prima edizione delle Olimpiadi che prevede lo stesso compenso per uomini e donne che vincono l’oro, poco più di 37mila dollari. Ma Tokyo 2020 è anche il regno dell’hi-tech, sarà anche il primo grande evento internazionale ad essere trasmesso in 3D, con le immagini custodite in un cloud e la regia prevista da remoto.