Nella Gran Bretagna post-Brexit le porte girevoli della leadership non si fermano un attimo. Ieri, proprio mentre Angela Eagle annunciava la propria sfida alla leadership del partito laburista, la sua omologa tory, Andrea Leadsom, convocava improvvisamente una conferenza stampa per ritirare la propria, consentendo così a Theresa May di diventare premier. Le compagini dei due partiti, spazzate via dall’esito referendario che ha catapultato il paese fuori dell’Europa e dentro non si sa bene cosa, si ricompongono a due velocità. Alla brutale rapidità del carrierismo dei conservatori, adusi a gestire professionalmente il potere, fa riscontro il penoso e autolesionistico esaurimento nervoso...