«È un’aggressione alla dignità latinoamericana». A compierla, ancora una volta è Donald Trump, lanciato come un treno verso le presidenziali del 3 novembre, senza scrupolo alcuno. Violando un patto non scritto, ma sempre rispettato dal 1959, The Donald ha imposto un suo fido, Mauricio Claver-Carone, alla presidenza della Banca interamericana di sviluppo (il cui acronimo spagnolo è «Bid»).

Nei precedenti 60 anni il presidente della Bid è sempre stato un leader politico latinoamericano (con l’unica eccezione dell’ex premier spagnolo Felipe González), mentre agli Usa toccava la vicepresidenza.

LA REAZIONE INDIGNATA indignata degli ex presidenti della Bid è dovuta alla «preoccupazione» per una rinnovata politica di ingerenza degli Usa nel Sud del continente. Il cubanoamericano Claver-Carone infatti è un super falco entrato fin dall’inizio nell’amministrazione Trump e sempre distintosi in tutte le iniziative contro Cuba, Venezuela, Nicaragua e Bolivia. Come responsabile dell’emisfero occidentale nel Consiglio di sicurezza nazionale e consigliere speciale in questa materia del presidente Trump ha coordinato la politica della Casa bianca verso l’America latina assieme al Dipartimento di Stato e al Tesoro. È stato uno dei fautori della necessità di riesumare la cosidetta dottrina Monroe, «l’America agli americani», ovvero agli Stati uniti.

Anche il metodo deciso da Trump desta «preoccupazione e indignazione». Il presidente ha infatti imposto il suo uomo «senza cercare alcun consenso», cioè senza consultare gli alleati e senza tener conto dell’opposizione di Stati importanti, non solo progressisti come Messico e Argentina, ma anche conservatori e amici come Cile e Costa Rica.

Anche il “ministro degli Esteri” dell’Unione europea, Josep Borrell, si era espresso a favore della scelta di rimandare l’elezione del presidente della Bid a marzo 2021, a causa della pandemia e per concedere tempo a trattative per arrivare a una nomina che avesse il consenso generale. La Casa bianca ha fatto leva sugli alleati dell’estrema destra latinoamericana, Colombia, Brasile (al quale è stata promessa la vicepresidenza) e Paraguay per imporre la sua scelta.

NEL SUO DISCORSO di presentazione, sabato scorso, Claver-Carone ha messo in chiaro che il suo impegno verterà nel dare impulso al ritorno degli investimenti e delle imprese statunitensi nel continente americano. Un discorso che ha confermato la tesi degli oppositori, come il ministro degli Esteri dell’Argentina, Felipe Solá, ovvero che «la funzione centrale della Bid sarà dare battaglia all’influenza della Cina in America latina». Pechino è il principale socio commerciale di vari paesi dell’America del Sud come Argentina, Brasile, Cile, Uruguay, Bolivia e Perù. Dunque si prevede un incremento della politica conflittuale nei confronti della Cina in America latina.