Le speranze, poche fino a ieri sera, di porre termine all’escalation tra Israele e Jihad islami e ai bombardamenti su Gaza potrebbero svanire oggi a Gerusalemme. La polizia ieri ha annunciato che permetterà a molte centinaia di israeliani, quasi tutti attivisti e simpatizzanti della destra religiosa più radicale, di «visitare» la Spianata della moschea di Al Aqsa in occasione del digiuno ebraico per il Tesha B’Av, che commemora la distruzione del Tempio biblico. Secondo la tradizione religiosa, il Tempio ebraico sorgeva nell’area della Spianata. Negli ultimi anni queste «visite» per il Tesha B’Av hanno spesso innescato forti tensioni a Gerusalemme, acuite anche dal desiderio dall’estrema destra religiosa di ottenere la spartizione della Spianata, terzo luogo santo dell’Islam.  Ci sono tutti gli ingredienti per un’altra giornata difficile a Gerusalemme Est, che potrebbe fare da detonatore per una guerra ampia a Gaza, con l’ingresso dell’ala militare di Hamas nello scontro in atto con Israele. All’inizio della settimana, la tv Channel 12 aveva riferito che le autorità israeliane erano preoccupate. Invece, assieme alle forze di polizia, hanno poi deciso che le passeggiate sulla Spianata degli estremisti religiosi non rappresentano una violazione dello status quo concordato con la Giordania, custode dei luoghi santi islamici e cristiani di Gerusalemme. Secondo l’accordo, sulla Spianata pregano solo i musulmani, mentre gli ebrei lo fanno al Muro del Pianto e i cristiani al Santo Sepolcro.