Tavolo Stellantis: l’azienda non c’è per la seconda volta, il «milione di auto» pure
Doveva essere giovedì. E invece il ministro Urso, indaffaratissimo su molti altri fronti – trimestre anti inflazione, riforma dei taxi, algoritmo sui voli per le isole – lo ha anticipato a stamattina. Forse per andare in vacanza prima.
Il tavolo Stellantis è convocato per le 10 in video conferenza. Come avvenuto il 24 luglio, si tratta di un tavolo molto particolare: si parla di Stellantis, ma Stellantis non c’è. Quel giorno Urso promise di «chiudere un patto sulla transizione ecologica con Stellantis entro la pausa di Ferragosto in tempo per la rivisitazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e di Repower Eu, che va presentata a Bruxelles entro fine agosto». Peccato che il 31 luglio, nell’annunciare le modifiche al Pnnr e a RePower Eu, il ministro Fitto – collega di Urso – non ha fatto alcuna menzione a fondi spostati per questi capitoli.
Voci insistenti parlano poi della necessità di un nuovo passaggio di Urso con Stellantis visto che finora Tavares non ha voluto scoprire alcuna carta col ministro.
Dal ministero ieri non è filtrata alcuna anticipazione su cosa Urso dirà ai sindacati. Che difatti non hanno grandi aspettative.
«Non sappiamo proprio cosa aspettarci – commenta Samuele Lodi, segretario nazionale della Fiom, responsabile settore mobilità – . Di sicuro è singolare che ancora una volta il tavolo sia a due. La Fiom, con il presidio a Parigi sotto la sede di Stellantis a giugno, ha aperto una discussione nel paese. Una discussione che non può ridursi a convocazioni dove il ministro Urso ci riporta cosa accade nella trattativa fatta separatamente con Stellantis: l’azienda deve venire al tavolo e trattare con noi. Ad esempio: Pomigliano è l’unico stabilimento senza una nuova produzione elettrica. Noi vogliamo che l’abbia», continua Lodi. Se, come è molto probabile, Urso invece affronterà l’argomento incentivi, la Fiom mette le mani avanti: «Ben contenti di nuove risorse, ma non capiamo cosa c’entri con il tavolo Stellantis», conclude Lodi.
Sulla stessa linea delle poche aspettative si assesta anche il segretario generale della Uilm Rocco Palomblella: «Dal ministero sono molto abbottonati, però penso che per avere novità significative servirà un miracolo – attacca Palombella – . Già questo confronto è iniziato e sta proseguendo in modo anomalo, in più è stato anticipato di due giorni ed è previsto solo in videoconferenza. Dobbiamo ascoltare quello che pensa Stellantis dalle parole del ministro Urso? Vogliamo trattarlo con l’azienda». Quanto agli incentivi al settore auto, Palombella individua le priorità: «Non serve dare soldi a Stellantis, servono infrastrutture: rete elettrica e colonnine di ricarica: cosa c’entra Stellantis?», conclude polemico.
Anche la Fim Cisl prevede poche novità: «Confidiamo che entro agosto ci siano novità e un tavolo con l’azienda presente per raggiungere l’obiettivo di un milione di auto l’anno ma il tavolo deve dare garanzie anche sull’indotto che è in grande difficoltà», dichiara Ferdinando Uliano, segretario nazionale e responsabile del settore.
Nel frattempo le cose per Stellantis in Italia non vanno benissimo nemmeno sotto il profilo delle vendite. Se nei primi 7 mesi del 2023, le immatricolazioni sono state in rialzo dell’8,4% sul 2022, a luglio Stellantis ha registrato la prima contrazione: 0,3% rispetto a luglio 2022. La quota di mercato poi è in calo costante di tre punti: 32,1%, contro 35% a luglio e 33% contro 36,9% nei primi sette mesi.
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