Sì del consiglio comunale di Roma alla targa per Gramsci alla clinica Quisisana. Dopo la presentazione dell’ordine del giorno a metà dicembre, giovedì è andato in discussione il testo che impegna il sindaco a convincere la clinica in cui Antonio Gramsci morì il 27 aprile 1937, dopo quasi due anni di stretta sorveglianza fascista.

La clinica Quisisana di Roma

«Siamo ampiamente soddisfatti del voto favorevole sull’apposizione di una targa a Roma nel luogo dove Gramsci morì. Nei giorni scorsi sulla nostra proposta, che nasce e si sviluppa da una raccolta firme sostenuta dal quotidiano il Manifesto (oltre 2.500 firme), era intervenuto il sindaco Gualtieri e il ministro Sangiuliano. Il voto di oggi permette un iter più veloce e condiviso per dare degna memoria a uno dei pensatori politici e filosofici più importanti del XX secolo», commenta la prima firmataria Erica Battaglia (Pd).

Intanto dalla clinica di proprietà della famiglia Ciarrapico non arriva ancora alcuna risposta alla lettera con cui il ministro Gennaro Sangiuliano si è intestato la battaglia e Gramsci stesso. Omettendo di citare il Manifesto e la parola «fascismo».