Commenti

Il Comune di Lucca cancella la memoria di Giorgio La Pira

Giorgio La Pira foto AnsaGiorgio La Pira foto Ansa

Certo questa maggioranza, in cui spiccano eredi non pentiti del MSI e della storia che lo ha preceduto, non è particolarmente sensibile a questi temi: uno dei suoi primi atti è stata la chiusura della Casa della memoria e della pace istituita dall’amministrazione precedente

Pubblicato circa 3 ore faEdizione del 14 novembre 2024

«Non riscontriamo la necessità di effettuare un Consiglio straordinario dedicato a queste tematiche, che esulano dalla competenza territoriale dell’emiciclo, e il cui allestimento rappresenta un costo per la comunità». Sono le motivazione con le quali la maggioranza di centro-destra a Lucca ha abbandonato il consiglio comunale aperto impedendo che dopo gli interventi degli invitati si potesse discutere la mozione per il cessate il fuoco, il riconoscimento dello Stato di Palestina e l’educazione alla pace redatta dal Forum per la pace mesi fa.

Non possono occuparsi del massacro a Gaza che dura da più di un anno, hanno altro da discutere (per esempio l’azzeramento dei contributi per l’affitto alle famiglie più bisognose).

Si potrebbe pensare che gli esponenti della destra lucchese abbiano la memoria corta, perché per decenni i consigli comunali si sono occupati di temi generali. E soprattutto le amministrazioni locali (compresa quella di Lucca) e le regioni hanno svolto un ruolo importante nella formazione alla pace, nella cooperazione internazionale e nelle esperienze di diplomazia dal basso. A cominciare da quelle pionieristiche del sindaco di Firenze (democristiano) Giorgio La Pira, che negli anni Sessanta inviava i suoi consiglieri comunali in Medio Oriente e in Vietnam. Del resto la Toscana ha una storia importante in questo senso, cui ha contribuito molto un lucchese, Massimo Toschi, assessore e inviato delle giunte di Claudio Martini ed Enrico Rossi.

Certo questa maggioranza, in cui spiccano eredi non pentiti del MSI e della storia che lo ha preceduto, non è particolarmente sensibile a questi temi: uno dei suoi primi atti è stata la chiusura della Casa della memoria e della pace istituita dall’amministrazione precedente.

Per dare un’idea dell’aria che tirava, si tenga presente che al consiglio straordinario aveva invitato a parlare, oltre a un esponente delle comunità ebraiche, il generale Vannacci. Entrambi hanno cortesemente declinato, mentre l’intervento di una rappresentante dell’Associazione Italia-Israele – totalmente allineato alle posizioni del governo Netanyahu si è basato sulla tesi che i palestinesi hanno rifiutato più volte di essere riconosciuti da Israele – è servito almeno alla chiarezza: ciò che viene rivendicato è l’identificazione fra antisemitismo e antisionismo.

Ma purtroppo c’è dell’altro: una maggioranza consiliare che impedisce che si tenga una seduta richiesta dall’opposizione e concordata in conferenza dei capigruppo è la rappresentazione iconica di un modo di intendere la democrazia che la caratterizza. Anche qui in una linea di coerenza che parte da Trump e arriva agli atti autoritari del governo Meloni: dalla messa a repentaglio della separazione dei poteri all’attacco alla libertà di manifestazione, alla repressione diffusa, alle azioni illegali contro i richiedenti asilo e, non ultimo, a una coerente politica contro i diritti sociali.

In questo quadro Lucca sembra una sorta di laboratorio, locale e a volte grottesco ma non per questo meno pericoloso. La forza politica di maggioranza relativa è FdI. Il sindaco Pardini si presenta come un civico moderato ma per essere eletto ha avuto bisogno dei voti della destra più nera (oltre a quello di qualche radical chic e all’astensione di un pezzo della sinistra “radicale”). Al primo turno era significativamente sotto, e ha fatto un accordo con Difendere Lucca, cioè la lista di Casa Pound ribattezzata con un’operazione camaleontica. Che ora ha tre consiglieri e due assessori fra cui, da poco, il vicesindaco. C’è da chiedersi se il laboratorio diventerà un modello.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento