Il M5S al bivio di Nova. Si attende il via libera di Conte ai quesiti
5 Stelle Si voterà su ordini del giorno ancora in fase di definizione Attesi duemila attivisti. Beppe Grillo è il convitato di pietra
5 Stelle Si voterà su ordini del giorno ancora in fase di definizione Attesi duemila attivisti. Beppe Grillo è il convitato di pietra
Almeno per qualche minuto, ieri pomeriggio il Movimento 5 Stelle è sembrato tornare alle origini. È successo quando i deputati pentastellati hanno intonato in aula il coro «O-ne-stà O-ne-stà», dopo che la parlamentare calabrese Anna Laura Orrico ha chiesto un’informativa urgente al ministro dell’interno sul caso del collegio uninominale del Tirreno cosentino, assegnato dopo verifica della commissione elettorale ad Andrea Gentile di Forza Italia (figlio di Tonino e nipote di Pino, due vecchie conoscenze dei tempi della Prima repubblica poi transitati in Forza Italia). Quel riconteggio, in effetti, presenta diverse anomalie, rivelate da Report. A partire dal fatto che, ha detto Orrico, la percentuale di schede bianche risultate votate dal riconteggio appare anomala: corrisponde al 10% quando, normalmente, si aggira al massimo al 3%. Lo scontro in serata si è spostato in giunta delle elezioni.
SI PROCEDE anche sul fronte dell’assemblea costituente del 23 e 24 novembre. Circa duemila persone hanno chiesto di partecipare all’evento romano Nova. La forma va insieme alla sostanza, viste le polemiche interne e i fari accesi dal garante Beppe Grillo, che in verità assiste silente da un po’ di tempo. Giuseppe Conte ieri è stato a pranzo con Marcello Veneziani, opinionista di destra che da poche settimane ha scaricato il governo Meloni. I suoi assicurano che non si è parlato di politica, ma ancora si attende di sapere chi ci sarà tra gli «esperti» alla convention romana e qualcuno sospetta che Veneziani possa essere della partita.
IL LEADER, INTANTO, ha diramato la chiamata all’assemblea degli iscritti, organismo statutariamente competente per le votazioni sui temi messi in discussione nelle fasi precedenti della consultazione interna che ha preso il via l’estate scorsa. Le votazioni si concluderanno con la conclusione dell’evento politico pubblico che si terrà al Palazzo dei congressi. Gli iscritti dovranno esprimersi (ma sempre per via telematica, ricorda la convocazione formale) su due tipi di questioni. Ci sono quelle di carattere politico-programmatico e quelle relative alle alleanze, alle regole interne. Queste ultime contengono alcuni nodi dello scontro, come il fantomatico tetto dei due mandati e le figure del presidente e del garante, che potrebbe essere vincolato al termine di otto anni. Grillo è in carica da sette.
«PER CIASCUN punto all’ordine del giorno l’assemblea sarà chiamata ad esprimersi su una o più specifiche proposte che saranno dettagliatamente pubblicate il giorno 14 novembre 2024», fanno sapere dal M5S. Ecco un altro punto sensibile: due giorni fa una riunione fiume del consiglio nazionale dei 5 Stelle, l’organo di vertice che raccoglie i responsabili di settore, quelli territoriali, le delegazioni degli eletti e i cinque vicepresidenti (non ci sono dunque i tre esponenti del collegio di garanzia nominato da Grillo) ha iniziato a definire il modo in cui i quesiti saranno sottoposti agli iscritti. Da quel che trapela da via Campo Marzio, sono in fase di definizione, verranno passati ai raggi x dalla componente più legata al garante. Non saranno, spiegano, solo domande ad alternativa secca. I votanti potranno indicare alcune scelte anche attraverso risposte multiple. Ad esempio, sul limite dei due mandati gli iscritti potranno partecipare non solo alla decisione su un eventuale superamento della regola ma anche alla definizione del nuovo regime regolamentare. Ancora più lancinante potrebbe essere un quesito sul fondatore. Ci sarebbe una domanda secca (tipo: «Vuoi eliminare il ruolo del garante?»), ma nel caso di una risposta negativa, potrebbe aprirsi un menù a tendina con altre opzioni tra quelle emerse durante il confronto deliberativo: si va dal convertire la figura in un ruolo a tempo determinato al trasformarla in una carica onorifica.
SARÀ PROBABILMENTE lo stesso Conte, come è già accaduto in alcuni passaggi precedenti della consultazione interna, a illustrare il nuovo passaggio con un video sui suoi canali social. E prima di arrivare all’atto finale potrebbe esserci, spiegano ancora nel M5S, un ulteriore momento di «discussione», anche perché pare che alcuni parlamentari si sentano esclusi dal processo in corso.
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