È una ennesima brutta vicenda quella che circonda il viaggio europeo di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace ed eroina dei diritti umani ma al centro di polemiche roventi da tre anni da quando è cominciato l’esodo forzato della minoranza musulmana rohingya dal Myanmar verso il Bangladesh. Più di un milione tra vecchi e nuovi profughi da un Paese dove ormai di rohingya non ce ne sono quasi più. Non contenta di essersi guadagnata questa fama, Aung San Suu Kyi è andata a trovare Viktor Orbán, primo ministro ungherese e ormai noto per il suo ipernazionalsimo sovranista...