In un’intervista di una quindicina di anni fa, Daniel Sada dichiarava di avere in cantiere progetti letterari almeno per un altro quarto di secolo, anche se, aggiungeva profeticamente, «la mia agenda dipende più dalla mia salute, che dalla salute delle mie idee»: l’insufficienza renale di cui soffriva da tempo gli sarebbe stata infatti fatale. Nel 2011 il Messico perdeva uno dei suoi narratori più raffinati, più originali e – forse proprio perciò – al tempo stesso più segreti. Sada è assai poco conosciuto al di fuori dei confini nazionali, malgrado la sua imponente traiettoria letteraria e nonostante l’ammirazione che gli...