«In Libia non ci voglio tornare mai più», esclama un giovane appena gli operatori umanitari di Emergency lo fanno salire sul gommone di soccorso. Un sospiro di sollievo lo tira soltanto dopo. Siamo nelle acque internazionali di fronte alla Tripolitania, in uno dei tratti di mare più mortali al mondo. Qui ieri la Life Support, impegnata nella sua diciottesima missione, ha salvato 200 persone. Sono le 6.25 quando le radio delle 29 persone dell’equipaggio gracchiano all’unisono: il radar ha individuato delle imbarcazioni di migranti in pericolo. Casco, guanti, giubbotti di salvataggio: per i membri delle squadre di ricerca e soccorso...