«Io ho sentito in tv che adesso ci sono due guerre: una in Palestina, che è il posto dove è nato Gesù, tra la Palestina e gli Ebrei, che sono un altro popolo».

«La Palestina è un popolo arabo e credono in Allah. Invece gli Ebrei credono in Gesù, ma non fanno la guerra solo per la religione, fanno la guerra tra loro perché tutti vogliono avere ragione, tutti e due vogliono abitare nello stesso pezzo di terra».

«Mia mamma ha detto che loro dovrebbero mettersi d’accordo a dividere in due la terra e fare uno stato dalla Palestina e uno stato degli ebrei, solo che non lo fanno mai e si arrabbiano e si uccidono».

«Mio papà ha detto che prima sono stati i palestinesi a iniziare l’ultima guerra perché una volta hanno uccidono tante persone ebree, anche delle donne e dei bambini».

«Sì, è vero, infatti dopo gli ebrei si sono vendicarti e hanno ucciso anche loro un sacco di persone palestinesi, anche le donne e i bambini».

Altri di voi hanno notizie su queste due guerre?

«Io alla tv ho visito dei lampi che sembravano come dei fuochi d’artificio ma non erano fuochi d’artificio, non facevano nessun disegno nel cielo, c’erano solo dei botti e delle luci forti che si accendevano e si spegnevano e quelle erano le bombe che distruggevano tutto quello che c’era».

«Io ho sentito dire che i palestinesi hanno strutto delle gallerie sotto terra per nascondersi dalle bombe, per rifugiarsi, ma gli ebrei li hanno scoperti e stanno andando a ucciderli anche nelle gallerie sottoterra».

«Della guerra in Ucraina invece io ne so poco perché ormai è un po’ vecchia, è da tempo che c’è quella guerra e anche alla tv ne parlano meno».

«Io lo so: quella è la guerra tra l’Ucraina e la Russia perché la Russia, che ha come capo Putin, voleva conquistare l’Ucraina e invece l’Ucraina non vuole essere conquistata dai russi perché vuole vivere da sola».

«Io mi ricordo che questa guerra è durante già più di un anno per lo scorso anno Anna e Valeria sono venute nella nostra scuola, in primavera, e loro scappavano dalla guerra con le loro famiglie perché avevano fatto scoppiare le loro case e non sapevano più dove andare a dormire e a mangiare e allora una famiglia di Calerno le ha ospitate per alcuni mesi insieme ai loro genitori».

«Loro scappavano perché i russi avevano schiacciato le loro case e rovinato tutto quello che c’era. Era una città di morte, la loro città: si chiamava Odessa, se non mi ricordo male».

«I bambini e le donne non dovrebbero mai morire nelle guerre perché loro non fanno mai le guerre non le vogliono, non sanno neppure usare una bomba o una pistola, dovrebbero morire solo i maschi che li usano, se proprio vogliono morire, perché sono che fanno la guerra».

«Io ho visto alla tv un palazzine che aveva una bomba sotto che è scoppiata e dopo è caduto tutto il palazzo come una costruzione dei Lego troppo alta che dopo cade».

«Io quando vedo queste guerre ho molta paura che dopo la guerra viene anche qui da noi in Italia e possiamo morire anche noi».

«Io pensavo che le guerre erano una cosa brutta a che durava poco, un giorno o due, come un bisticcio, invece mi sono accorto che le guerre, queste guerre, durano molti mesi e molti anni».

«Per me tutti fanno la guerra perché vogliono tutti avere ragione».

«Invece di fare la guerra bisogna smettere di farla, infatti mia mamma ha detto che ci sono molti Paesi che non vogliono la guerra e dicono a chi fa la guerra di fermarsi, di non farla, di non uccidere le persone, ma loro non ascoltano perché sono troppo cattivi, troppo arrabbiati. Perché loro vogliono fare vendetta: se uno della Palestina ha ucciso un ebreo, un ebreo vuole uccidere un bambino della Palestina, o forse anche più di uno».

«Ormai si sono abituati a fare la guerra e non riescono più a fermarsi, continuano a sparare, ad avanzare con i carri armati, a far esplode le bombe».

«Secondo me dopo un po’ che fanno la guerra dovrebbero capire che non serve a niente, che solo a fare più morti».

«Nella guerra non vince nessuno ma persone tutti perché muoiono tutti».

«Io capisco un bambino che ha ricevuto in regalo un pistola finta e vuole giocare ala guerra, ma per finta. Invece i grandi uccidono davvero, non è un gioco».

«Io spero che qui da noi non arrivi mai la guerra».