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Sulla diga di Genova indaga la procura Ue

Sulla diga di Genova indaga la procura Ue

Il caso Ipotizzata la turbativa d'asta con danno agli interessi finanziari europei. Agli atti un’intercettazione tra Toti e Spinelli: «Sappiamo già chi la fa...»

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 22 agosto 2024

Turbativa d’asta con danno agli interessi finanziari dell’Ue. È questa l’ipotesi di reato per cui i pm europei Stefano Castellani e Adriano Scudieri indagano sulla costruzione della cosiddetta «diga di Genova», maxi opera finanziata con un miliardo e 300 milioni di fondi del Pnrr. È stato così incaricato il nucleo di polizia economica finanziaria della guadia di finanza di Genova per gli approfondimenti investigativi. Da Genova è stata trasmessa l’intercettazione del 21 settembre 2021 tra Giovanni Toti e l’imprenditore Aldo Spinelli: «sappiamo già chi la fa…». Toti e Spinelli andranno a processo a novembre insieme a Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità portuale con l’accusa di corruzione. Nella conversazione del 21 settembre 2021 i due parlano della Diga, la cui gara non era ancora stata bandita. Toti spiega a Spinelli: «La diga è fatta… è già in gara… Sappiamo già anche chi la fa… Secondo me vince Salini Fincantieri». Cosa che poi è effettivamente avvenuta con i lavori assegnati al consorzio «PerGenova Breakwater» di cui fanno parte Webuild e Fincantieri Infrastructure (le stesse aziende che hanno ricostruito il ponte San Giorgio dopo il crollo del viadotto Morandi), in alleanza con Fincosit e Sidra. Quella gara era finita nel mirino dell’Anac, l’Autorità anticorruzione. Che aveva contestato ad Autorità portuale e Commissario per la diga (ruoli ricoperti da Signorini fino al suo passaggio in Iren) le procedure seguite per l’assegnazione dell’appalto parlando di «anomalie e distorsione della concorrenza» ma anche la possibilità di ottenere automaticamente delle varianti in relazione alle problematiche geologiche collegate alle operazioni di basamento su fondali fangosi. Il consorzio escluso aveva fatto anche ricorso al Tar vincendo il primo grado. Il Consiglio di Stato aveva dichiarato invece l’appalto regolare
Intanto, dalla sua pagina di Facebook, l’ex governatore Toti torna ad attaccare. «C’è chi vuole turismo, crociere, crescita e lavoro – ha scritto -. E c’è chi denuncia e indaga i funzionari che lavorano per dragare i porti e fare entrare quelle navi. Bloccando tutto. E tutto parte da quegli stessi giornali giustizialisti che trafficavano in ‘dossier illegali’ con l’Antimafia del magistrato grillino Cafiero De Raho e del finanziere Pasquale Striano. Ma, per curiosità, che fine ha fatto l’inchiesta che indaga su questo? Non sarebbe bene che il Parlamento, dove una Commissione non si nega a nessuno, buttasse un occhio anche su questo?».

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