Strage al Ria, il ristorante dei soldati e dei reporter
Missile a Kramatorsk Si scava ancora tra le macerie del celebre rifugio di giornalisti, tra i morti 4 bambini
Missile a Kramatorsk Si scava ancora tra le macerie del celebre rifugio di giornalisti, tra i morti 4 bambini
A Kramatorsk si scava ancora. L’attacco che durante la serata di martedì aveva colpito il ristorante Ria, in pieno centro, è stato devastante. Almeno 11 vittime accertate, di cui 4 minori, e 56 feriti. Ma si scava ancora tra le macerie nella speranza di ritrovare qualcuno in vita.
Il ristorante in questione, uno dei pochi ancora attivi nel centro della capitale del Donetsk ucraino, al momento dell’attacco era frequentatissimo come sempre. Da mesi, infatti, tutte le sere il Ria ospita i militari che si ritrovavano lì per vivere qualche istante di ostentata normalità. Birre analcoliche ammassate sui tavoli, bevute più per abitudine che per altro, e la voce dei camerieri rivolta a qualche giornalista: «Nel Donetsk non si può servire alcol: ordine delle autorità militari».
E infatti ovunque ci si voltasse c’erano giornalisti, seduti ai tavoli con i computer accesi o le macchine fotografiche. La notizia, ancora prima di essere battuta dalle agenzie, si era diffusa nelle chat dei corrispondenti dall’Ucraina proprio per questo. Chiunque sia stato a Kramatorsk conosce il Ria e tutti hanno visto le coppiette di giovani un po’ imbarazzate dalle uniformi e dal chiasso degli altri avventori. Di questi ragazzi in cerca di una serata fuori dalla guerra lunedì ne sono morti 4.
I Servizi segreti ucraini (l’Sbu) hanno dichiarato a metà giornata di ieri di aver arrestato un individuo sospettato di aver trasmesso ai russi informazioni per l’attacco. Lo ha scritto su Telegram il consigliere del ministero dell’Interno di Kiev, Anton Gerashenko. «L’agente nemico si è rivelato essere un residente di Kramatorsk, dipendente di una società locale di trasporto del gas. È stato lui a coordinare l’attacco a un caffè nel centro della città» ha spiegato il funzionario.
Per Kiev, i servizi russi avrebbero chiesto all’indiziato di effettuare un sopralluogo presso il ristorante al fine di verificarne l’apertura e la presenza di persone all’interno. Josep Borrell, l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, sostiene che si tratta di «un’altra dimostrazione del terrore che la Russia sta imponendo ai civili ucraini. Ancora una volta, la Russia continua a violare il diritto internazionale e a commettere crimini di guerra». Il ministero della difesa russo, invece, sostiene che nell’attacco sia stato colpito un «punto di dispiegamento temporaneo del personale di comando della 56esima brigata di fanteria motorizzata delle forze armate ucraine». Ma le immagini smentiscono chiaramente questa versione.
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