Storytelling, una strategia salvifica
Cultura

Storytelling, una strategia salvifica

Children’s book fair di Bologna L'autrice è editrice e scrittrice, ha lanciato l’indipendente Lovingkindness Boma. L'Africa è il continente più giovane con oltre il 75% della popolazione sotto i 35 anni e il 41% sotto i 15 anni. Per questo, potenzialmente rappresenta il più grande mercato di libri per bambini al mondo. Le sue sfide possono sembrare insormontabili, ma rendono anche l’Africa uno dei luoghi migliori per immaginare un differente funzionamento dell’industria dei libri
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 18 marzo 2022

Lo stato dell’industria editoriale in Africa è molto variegato poiché rispecchia i numerosi paesi del continente. Le differenze culturali (religione, lingua, costumi), lo sviluppo socioeconomico, la stabilità politica, l’alfabetizzazione, le infrastrutture e il rapporto con l’ex colonizzatore creano, però, interessanti sfide e opportunità. Per fare un esempio, ben nove dei paesi meno alfabetizzati del mondo si trovano in Africa (tra cui il Ciad) ma ci sono anche alcuni di quelli fra i più alfabetizzati (Seychelles, Guinea Equatoriale, Sud Africa). In mezzo a queste realtà contrastanti, l’Africa subsahariana sconta uno dei tassi più bassi, sotto anche ad alcune regioni del sud-est asiatico, pure caratterizzate da grande miseria educativa e poca scolarizzazione.

IN QUESTO QUADRO, ci sono diverse questioni sistemiche ereditate dal passato coloniale indotte dal panorama geopolitico (Banca mondiale e Fondo monetario internazionale) che continuano a influenzare negativamente il tasso di alfabetizzazione africano. Problemi che sono resi ancora più complessi dal calo dell’interesse per la lettura tra la popolazione meglio scolarizzata e dalla progressiva perdita della cultura della lettura tout court. Per tale motivo, in tutto il continente diverse organizzazioni sono impegnate, anche creativamente, ad affrontare le sfide aperte.

C’È UNA TENDENZA (in aumento) che registra il ritorno all’arte ancestrale dello storytelling così da far rivivere l’epoca d’oro delle grandi narrazioni, motivando un approccio alla letteratura. In Costa d’Avorio, la Flopy Mendosa Company è un’associazione senza scopo di lucro fondata da Florence Kouadio. Lei utilizza la tradizionale capacità africana del narrare come strategia pedagogica per promuovere abilità di alfabetizzazione essenziali come l’ascolto, la conversazione, la comprensione della lettura, la scrittura e la comunicazione. E poi c’è Ethnikids Books, una libreria per bambini online sudafricana fondata da cinque madri, invece promuove e distribuisce storie di rilevanza culturale in lingue locali.

Oltre agli scarsi tassi di alfabetizzazione, la maggior parte dei paesi africani sta lottando per conquistare un reale accesso ai libri, ostacolato dal loro costo (povertà), dalla mancanza di reti di distribuzione (compreso il fatto che non esistono infrastrutture a supporto delle librerie online), dagli esigui spazi fisici destinati ai libri (proibitivo il costo dei locali commerciali) e da servizi bibliotecari inadeguati.

ALCUNI DEI PRINCIPALI editori internazionali stanno condividendo la loro esperienza, le loro infrastrutture ed economie per investire in alcune realtà del continente. Nel 2020 Editis, il grande gruppo editoriale francese, ha lanciato Les Editions Nimba, una nuova casa editrice dedicata alle culture ivoriane e in generale dell’Africa occidentale. Oltre a offrire contenuti molto differenziati, supporta i talenti del posto, fornendo loro risorse e strumenti, così da favorire un maggiore scambio.

Nimba è riuscita ad aumentare l’accessibilità dei suoi libri riducendone i costi e rendendoli disponibili in vari formati: cartacei, digitali, audio e streaming. I libri tascabili costano tra i cinquemila e i diecimila Fcfa (da 7,6 a 9,1 euro) mentre gli ebook sono distribuiti tramite la piattaforma Youscribe (una specie di Netflix per i libri) con pacchetti a partire da 100 Fcfa (0,15 euro) al giorno.

Fra le altre iniziative, ci sono le biblioteche mobili: viaggiano raggiungendo le comunità svantaggiate, consegnando libri direttamente sulla porta dei lettori, fornendo alle scuole una selezione essenziale di letteratura e promuovendo circoli di lettura. Nal’ibali, in Sudafrica, ha distribuito fino a oggi 116 milioni di storie bilingue a livello nazionale, mentre Masixhasane, altra organizzazione sudafricana, si occupa di unità bibliotecarie mobili pronte per l’uso e molto rifornite, da far arrivare nelle scuole che soffrono per mancanza di finanziamenti.

L’AFRICA È IL CONTINENTE più giovane con oltre il 75% della popolazione sotto i 35 anni e il 41% sotto i 15 anni. Per questo, potenzialmente rappresenta il più grande mercato di libri per bambini al mondo. Le sue sfide possono sembrare insormontabili, ma rendono anche l’Africa uno dei luoghi migliori per immaginare un differente funzionamento dell’industria dei libri.

Ora è il momento perfetto per pensare davvero fuori dagli schemi e immaginare nuovi modi per raggiungere questo enorme mercato non sfruttato in modo che l’Africa possa realizzare al meglio il suo potenziale editoriale.

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