Stop alla nuova terna del Garante dei detenuti. E la destra sindacale attacca il capo del Dap
La procedura per la nomina dei tre nuovi membri del collegio del Garante nazionale delle persone private di libertà voluti dal governo Meloni al posto di Mauro Palma, Daniela De […]
La procedura per la nomina dei tre nuovi membri del collegio del Garante nazionale delle persone private di libertà voluti dal governo Meloni al posto di Mauro Palma, Daniela De […]
La procedura per la nomina dei tre nuovi membri del collegio del Garante nazionale delle persone private di libertà voluti dal governo Meloni al posto di Mauro Palma, Daniela De Robert e Emilia Rossi, con l’obiettivo di depotenziare l’Autorità, si è fermata ancor prima di iniziare. Il terzetto proposto a luglio dal ministro Nordio – i docenti universitari Felice M. D’Ettore (presidente) e Mario Serio, e Carmine A. Esposito – non è infatti mai approdato in Cdm.
Evidentemente le critiche che anche da questo giornale si sono levate riguardo le scarse competenze dei tre prescelti in tutte le materie su cui opera il Garante (di tipo giuridico, psichiatrico e sociale), la mancanza di un equilibrio tra generi e la violazione della norma che vieta la nomina di dipendenti delle pubbliche amministrazioni devono aver trovato un ascolto anche nel governo. Prima dell’alt che il terzetto avrebbe in ogni caso ricevuto nelle commissioni giustizia di Camera e Senato, presso la Corte dei conti o al Quirinale, cui spetta il compito di firmare il decreto istitutivo.
Ma per Nordio non è tutto: sotto attacco anche il suo capo del Dap, Giovanni Russo, da parte dei sindacati di polizia penitenziaria più a destra. A supportarli c’è anche un Garante dei detenuti, quello della Regione Umbria: Giuseppe Caforio.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento