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Stop ai cortei pro Palestina ma è scontro sul rinvio

Stop ai cortei pro Palestina ma è scontro sul rinvio

Giorno della Memoria Posticipati i cortei principali, alcune sigle confermano però la scelta di scendere in piazza

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 27 gennaio 2024

Manifestazioni pro Palestina vietate nel Giorno della Memoria. A Roma come a Milano, Napoli, Cagliari e in altre città le iniziative a favore del popolo palestinese previste per oggi, giornata in cui in tutto il mondo si ricorda l’Olocausto, sono state bloccate dalle questure che hanno invitato gli organizzatori a scegliere una nuova data per le loro iniziative. Una decisione che sebbene non condivisa è stata accettata dalla Comunità palestinese e dal Movimento degli studenti palestinesi anche se altre sigle, come i Giovani palestinesi ma anche Potere al Popolo, hanno invece annunciato di voler comunque mantenere gli appuntamenti di oggi.

Il primo stop è arrivato da Roma. Nei giorni scorsi, raccogliendo le proteste delle comunità ebraiche, una circolare del Viminale ha avvertito i questori che tenere i cortei nel Giorno della Memoria avrebbe potuto fargli «assumere connotazioni lesive dello spirito commemorativo a favore delle vittime delle leggi razziali». L’indicazione era quella di evitare sovrapposizioni con le iniziative previste per il 27 gennaio, ma di garantire comunque la libertà di manifestare proponendo una data alternativa per le dimostrazioni a favore della Palestina.

Nella capitale il divieto è arrivato ieri mattina al termine di un riunione tenuta in prefettura. «È una decisione che aumenta la rabbia» ha commentato Maya Issa, presidente del Movimento degli studenti palestinesi che ha promosso la manifestazione che oggi pomeriggio da piazza Vittorio avrebbe dovuto raggiungere piazza san Giovanni. «Noi rispettiamo le leggi e quindi non saremo in piazza, ma non posiamo garantire che non ci siano persone che decideranno comunque di farlo. È estremamente grave – ha proseguito Issa – che la comunità ebraica incida su una decisione già presa dall’autorità competente che aveva autorizzato il corteo». Non condivide il divieto ma è pronto a rispettarlo – seppure «con rammarico, amarezza e dispiacere» – anche il presidente della Comunità palestinese di Roma e del Lazio Yousef Salman che oggi pomeriggio alle 15 dovrebbe tenere una conferenza stampa in piazza Vittorio.

Niente manifestazione anche a Milano dove l’Associazione dei palestinesi in Italia ha deciso di rinviare a domani, domenica, il corteo previsto inizialmente per oggi «nel rispetto dell’ordinanza stabilita dalle autorità italiane». Anche qui, come a Roma, l’Associazione ha indetto una conferenza stampa alle 15 a piazzale Loreto «per chiarire le motivazioni dello spostamento della nostra iniziativa».

La tensione resta però alta. Non tutti infatti la pensano allo stesso modo e c’è anche chi di fare un passo indietro non ci pensa neppure. È il caso dei Giovani palestinesi, che hanno confermato tutte le manifestazioni previste per oggi. «Scendiamo in piazza contro i divieti perché abbiamo memoria. La repressione non ci fermerà» ha scritto su Instagram il movimento, mentre la Rete per la Palestina di Napoli ha indetto un sit-in per oggi alle 11 in piazza San Domenico. Sulla stessa linea anche Potere al popolo e Unione popolare. «Noi sfideremo i divieti di Piantedosi», ha detto il portavoce Giuliano Granato. «La sentenza de L’Aja dimostra che c’è un rischio concreto di genocidio a Gaza, come denunciamo da mesi insieme a tanti in tutto il mondo».

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