Sull’alternanza scuola-lavoro il governo ha puntato molte carte della «Buona Scuola». In ballo c’è il progetto che sta nel cuore di tutti i «riformatori» dell’istruzione da vent’anni: la sua contaminazione con la formazione professionale e l’idea che la scuola deve servire a imparare un mestiere, a entrare nel mercato del lavoro dove praticare le nozioni apprese tra i banchi. Se il futuro di uno studente oggi in Italia dev’essere quello di fare l’apprendista ed entrare nel mondo del lavoro, è bene confrontare le ambizioni ideali con la realtà dei numeri. Il risultato non è confortante. Ieri il ministro dell’Istruzione Stefania...