Il presidente polacco Andrzej Duda chiede da Washington ai membri della Nato di portare le proprie spese militari al 3%. Un obiettivo ribadito in più occasioni negli ultimi giorni prima e durante una visita ufficiale negli Stati Uniti iniziata martedì. «Un conto era farsi domande sulla sicurezza nel 2014 quando si era deciso di aumentare le spese al 2%. Un altro è invece farsele adesso di fronte all’aggressione russa su larga scala all’Ucraina», ha spiegato Duda.

Di ritorno dagli Usa Duda farà tappa anche a Bruxelles dove intende presentare di persona la sua iniziativa al segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Duda, espressione della destra populista di Diritto e giustizia (Pis), è volato negli Stati uniti in compagnia dell’attuale premier polacco Donald Tusk, numero uno dei liberali di Piattaforma civica (Po).

In modo del tutto inusuale, questa volta il presidente Joe Biden ha voluto invitare alla Casa bianca, non soltanto il suo omologo, ma anche il primo ministro di uno degli alleati più fedeli agli Usa nell’anno che segna il 25mo anniversario dell’adesione alla Nato della Polonia. Un modo se non altro per verificare la compattezza e l’unità d’intenti di Duda e Tusk su questioni legate alla difesa e alla sicurezza del Paese sulla Vistola.

Ma come hanno reagito alla proposta di Duda negli Usa? Sul suo sito ufficiale della Presidenza della Repubblica di Polonia si legge che la sua iniziativa è stata accolta «con comprensione e in modo positivo». Eppure lunedì il portavoce del Dipartimento di Stato degli Usa, Matthew Miller era sembrato più scettico: «Penso che il primo passo sia quello di convincere ogni paese a raggiungere la soglia del 2%. Si vedono dei miglioramenti, ormai due terzi lo fanno. Ritengo che dovremmo compiere tutti questo passo prima di discutere ulteriori proposte». L’amministrazione Biden in ogni caso gradisce l’idea, è soltanto che l’obiettivo del 3% appare un’ipotesi poco realistica al momento.

Lo stesso Tusk interpellato dalla televisiva polacca Tvn aveva dichiarato poco prima della visita oltreoceano: «Non sarebbe più importante persuadere i nostri partner a dare il 2%?». Per l’ex presidente del Consiglio europeo «l’infanzia geopolitica è acqua passata. Si può affermare che indipendentemente dal risultato delle elezioni Usa le aspettative dell’America nei confronti dell’Europa saranno sempre più alte».

Varsavia ha anche approfittato della visita per sensibilizzare Washington sul pacchetto di aiuti militari da sessanta miliardi di dollari per l’Ucraina approvato il mese scorso al Senato ma bloccato alla Camera controllata dai repubblicani. A tal proposito Tusk ci ha tenuto a lanciare un appello direttamente allo speaker della Camera Mike Johnson: «Deve diventare consapevole, e spero già lo sia, che dalla sua decisione individuale dipende il destino di milioni di persone». Nel corso della visita la delegazione polacca ha anche annunciato di aver ottenuto dal governo Usa un prestito da due miliardi di dollari per l’acquisto di elicotteri d’attacco Apache.