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Spd spaccata sulla stretta tedesca anti-migranti

Spd spaccata sulla stretta tedesca anti-migrantiOlaf Scholz – Ap

Berlino Lettera di 45 deputati in dissenso, a due giorni dall’ok al Bundestag

Pubblicato circa 3 ore faEdizione del 17 ottobre 2024

Volano gli stracci dentro alla Spd due giorni prima dell’approvazione al Bundestag del nuovo pacchetto-sicurezza della coalizione Semaforo. Da una parte 45 deputati dissidenti firmatari della lettera-aperta di critica al governo, di cui la metà decisi a esprimere domani in Parlamento la propria contrarietà all’ennesima misura anti-migranti; dall’altra il cancelliere Olaf Scholz, pronto a ricorrere addirittura al voto di fiducia se dovesse continuare la resistenza interna contro il giro di vite proposto dalla ministra dell’Interno, Nancy Faeser, all’indomani dell’attentato Isis di Solingen.

Quella del capo del governo suona come «un’intimidazione» nei confronti di chi dissente, denuncia senza mezzi termini Philipp Türmer, leader dei Giovani socialisti (Juso) nonostante i vertici Spd bollino la sua reazione come «esagerata». Questo in ogni caso è il clima politico e personale nelle fila sempre meno serrate dei socialdemocratici, scoperchiato dalla recente votazione di prova nel partito che ha evidenziato la profonda spaccatura sul pugno di ferro contro i migranti.

Nella simulazione del voto in calendario domani al Bundestag 25 deputati sul totale di 207 hanno respinto al mittente il pacchetto-sicurezza di Scholz provocando l’ira del cancelliere, incontenibile perfino di fronte alle rassicurazioni della leader parlamentare Katja Mast: «Sebbene vi sia un vivace dibattito fra di noi in Aula non mancherà la maggioranza per approvare la norma». Non c’è dunque alcun vero rischio di inciampo per l’iter della nuova legge anti-migranti, ma la matematica non chiude di certo il problema politico della fronda interna capitanata dal capo degli Juso.

«Mi auguro che nessuno dei deputati pronti a votare contro il pacchetto-sicurezza si lasci intimidire. Non lasciatevi abbattere» sottolinea Türmer per niente disposto a piegarsi alla disciplina di partito. «Sono felice che nella Spd ci sia resistenza a un provvedimento profondamente sbagliato che in realtà non perseguiterà gli estremisti islamici bensì solo i rifugiati. L’altro risultato di questa misura sarà alimentare un massiccio spostamento del dibattito pubblico a destra, perché la promessa di lotta al terrorismo islamico si è trasformata in una battaglia contro i rifugiati». E così la Spd sposa in pieno la linea dei liberali di Fdp, paladini dell’ideologia del Bett, Brot und Seife la cui traduzione è che ai migranti bisogna fornire soltanto il «letto, pane e sapone» e non l’attuale welfare.

«Bisogna soprattutto respingere i tagli previsti alle prestazioni sociali che saranno al di sotto del livello di sussistenza per molti profughi. Il Bett, Brot und Seife è una politica contro la dignità umana e non la possiamo approvare noi socialdemocratici» si legge nella lettera-aperta al governo Scholz sottoscritta da 45 disobbedienti della Spd. Ma si registrano non poche critiche al pacchetto-sicurezza anche all’interno dei Verdi, altro partito della coalizione Semaforo che ha radicalmente cambiato idea sull’immigrazione.

Lo schema di difesa nei confronti del «dissenso minoritario» assunto dai vertici è esattamente lo stesso della Spd, con la capogruppo parlamentare Irene Mihalic pronta a ricordare come «la stragrande maggioranza del nostro gruppo voterà a favore. Proprio i Verdi hanno apportato miglioramenti fondamentali al testo della nuova legge».

Mihalic evita invece di puntualizzare come il giro di vite nel partito ambientalista sia stato imposto dai governi nero-verdi dei Land tedeschi, gli esecutivi locali in cui i Verdi governano insieme alla Cdu, come il Baden-Württenberg.

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