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Soru lascia il Pd e rilancia: primarie di coalizione

Soru lascia il Pd e rilancia: primarie di coalizione

Sardegna, elezioni regionali È un passaggio che segna una spaccatura della coalizione (12 sigle con alla testa Pd e M5S) che giovedì scorso ha scelto Alessandra Todde, vicesegretaria dei 5S, come portabandiera nella sfida al centrodestra

Pubblicato 11 mesi faEdizione del 14 novembre 2023

Renato Soru lascia il Pd. Lo ha annunciato sabato a Cagliari durante la convention della sua area politica, Progetto Sardegna, alla quale hanno partecipato i Progressisti di Massimo Zedda, +Europa, gli indipendentista di Liberu e i centristi dell’Unione popolare cattolica (Upc). Insieme queste sigle parteciperanno, sino alla fine di febbraio del 2024, alla campagna elettorale che designerà il prossimo presidente della Regione Sardegna. Il loro candidato sarà Soru.

È un passaggio che segna una spaccatura della coalizione (12 sigle con alla testa Pd e M5S) che giovedì scorso ha scelto Alessandra Todde, vicesegretaria dei 5S, come portabandiera nella sfida al centrodestra che guida dell’isola con il sardo-leghista Christian Solinas. «Sono stato tra le quaranta persone che hanno fondato il Pd – ha ricordato Soru -, ho consegnato al Pd un movimento che mi ha sostenuto, gli ho consegnato la passione, la competenza e la mia voglia di partecipazione. Tutto questo ora me lo riprendo e lo metto a disposizione di un nuovo soggetto politico che abbia bene in mente l’orizzonte di portare fuori la Sardegna dalla sacca stagnante in cui è finita».

Uno spiraglio, comunque, Soru lo ha mantenuto aperto, lasciando intendere che se Todde corresse con altri candidati ai gazebo, con primarie di coalizione, lui si fermerebbe: «Il Pd ha preferito chiudersi, imponendo una candidatura scelta a Roma. Mi auguro che qualcuno rinsavisca. Noi siamo ancora qui, disponibili al dialogo».

E anche Zedda, che è stato sindaco di Cagliari dal 2011 al 2019 e che per le comunali della prossima primavera ha annunciato l’intenzione di candidarsi per la terza volta, non chiude definitivamente: «Perché le divisioni siano superate – ha detto alla convention che ha lanciato la «Rivoluzione gentile» di Soru – c’è bisogno di un confronto plurale, sincero. Ripartendo dal confronto si può percorrere una strada di unità». Quindi non necessariamente le primarie, ma «una consultazione ampia con le realtà economiche della Sardegna, i sindacati, i sindaci, il mondo dell’istruzione e della cultura». Un elemento di differenziazione di non poco peso rispetto alla posizione di Soru.

Mentre Rifondazione e Potere al popolo confermano che, insieme ad alcune sigle dell’indipendentismo sardo correranno con un loro candidato, ora la palla passa a Alessandra Todde. Spetterà a lei verificare che possibilità esistono di riattivare il dialogo con Soru e con Zedda e di ricomporre il campo largo.

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