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In Liguria campo largo senza Iv. Ma a conte non basta: «Non siamo cespugli Pd»

Giuseppe Conte ed Elly Schlein durante una manifestazione a Genova foto AnsaGiuseppe Conte ed Elly Schlein durante una manifestazione a Genova – Ansa

Campo largo Il leader 5s ottiene la testa dei renziani alle regionali ma non è soddisfatto: «Schlein dica se vuole come alleato uno che ci vuole distruggere» Renzi: lui pretende palazzo Chigi. La segretaria dem: spero che tutti capiscano che l’avversario è la destra, io lavoro per vincere

Pubblicato 9 minuti faEdizione del 29 settembre 2024

Alla fine, in Liguria non ci saranno renziani nel centrosinistra. Non solo non ci sarà il simbolo di Iv appaiato a quelli di Pd e M5S, ma neppure la lista centrista che era piena di esponenti vicini a Renzi, alcuni sostenitori del sindaco di Genova Marco Bucci, che è anche il candidato delle destre per la Regione.

CONTE E I SUOI SONO riusciti a far saltare la lista centrista, dove c’erano anche + Europa e i socialisti, Orlando è preoccupato che vengano meno alcune migliaia di voti che potrebbero essere decisivi. Con sè ha sei liste, una è quella di Azione. Intanto Bucci apre le sue porte «senza condizioni» ai renziani. «È una rottura definitiva in Liguria, siamo fuori dalla campagna elettorale, che vinca il migliore o che perda il peggiore», ha detto ieri Renzi. «Non arriveremo mai al punto di permettere ai 5 stelle di scegliere i nostri candidati, la dignità vale più di una poltrona».

SI VEDRÀ NELLE URNE di fine ottobre se lo strappo renziani avrà fatto perdere voti al centrosinistra, o se al contrario ne avrà fatti guadagnare, soprattutto ai 5 stelle. Di certo c’è che le tensioni nazionali- ultimo lo strappo sulle nomine Rai- stanno pesando in modo grave sulla campagna ligure, assai più che in Emilia Romagna e Umbria, dove si sono create coalizioni larghissime.

Di certo, Renzi un obiettivo l’ha ottenuto: è riuscito a far deflagrare le tensioni tra Pd e 5 stelle, suo antico obiettivo. Offrendo a Conte un argomento polemico contro Schlein: da due giorni l’avvocato bombarda la segretaria dem accusandola di aver accolto nella coalizione uno che «ci vuole distruggere». Mentre Renzi, che nella polemica resta abile, sparge sale nelle ferite: «Lui mi odia perchè l’ho tolto da palazzo Chigi che considera la sua residenza, l’obiettivo di Conte è mettere in discussione la leadership di Schlein, perché sa che lei può fare la premier e lui no».

SE IL PROBLEMA FOSSE solo Renzi che si lamenta per essere stato estromesso in Liguria e cerca di far litigare gli altri leader, si risolverebbe facilmente. Il nodo è che Conte è un fiume in piena di rancore dopo che alle europee ha preso meno della metà dei voti dem. E mentre Schlein e Fratoianni provano a ridimensionare la spaccatura sulla Rai, lui pensa a menare: «Ci sono dei problemi col Pd, perché il pensiero che non viene esplicitato è: noi del Pd, forti del risultato delle europee, possiamo arrivare anche al 30%, e tutte le altre forze politiche si predisporranno a fare i cespugli», ha detto l’avvocato a Accordi e disaccordi sul Nove. «Italia Viva ha l’1-2% e tutti i sondaggi dicono che fa a perdere 4-5 punti alla coalizione. Ed è una forza che punta a distruggere il movimento. Quindi vuol dire che il Pd sta accettando che il movimento sia distrutto».

E ancora: «È possibile che stai lavorando con Pd e Avs, da un giorno all’altro ti ritrovi Matteo Renzi senza neppure essere stato avvertito che questa è la scelta del Pd? Lo chiariscano, non sono io che devo porre un veto, Schlein deve dire esplicitamente se vuole stare con Renzi. È questo è il suo progetto? Noi non ci staremo. Non possiamo ritrovarcelo a tutti i tavoli non appena ci giriamo dall’altra parte». «Non vogliano Renzi, per vincere serve credibilità», gli dà manforte Fratoianni.

IL MESSAGGIO È CHIARO ed è probabile che Schlein ne prenda atto: per lei il cuore dell’alternativa è l’alleanza con 5s, Avs e + Europa, con una possibile apertura a Calenda. «Sono uscita dal Pd contro le politiche di Renzi, questa polemica mi pare assurda», confida ai suoi la segretaria. E ribadisce: «Il nostro avversario è la destra, speriamo che tutti se ne convincano». Schlein intende andare avanti con l’atteggiamento zen che ha tenuto prima delle europee, quando non ha mai replicatao ai tanti attacchi di Conte. «Gli elettori hanno premiato il nostro atteggiamento unitario, sanno bene che l’avversario è Meloni».

Quanto alla Liguria, il sostegno a Orlando è pieno: «Le liste sono state consegnate, ora basta guardarsi indietro e pensiamo a vincere». Anche Orlando guarda avanti: «Lo strappo si poteva evitare, ma resta una coalizione larga, con una componente moderata importante, che è in grado di coprire tutto l’arco delle forze che si oppongono al governo della destra».

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