Sorpresa Oscar, la Francia sceglie «The Taste of Things»
Cinema Il più quotato a correre come miglior film internazionale era «Anatomie d'une chute» di Justine Triet. I due titoli propongono immagini opposte della famiglia e della coppia
Cinema Il più quotato a correre come miglior film internazionale era «Anatomie d'une chute» di Justine Triet. I due titoli propongono immagini opposte della famiglia e della coppia
«Un imprevisto è la sola speranza» scriveva Eugenio Montale nella poesia Prima del viaggio. Qualcosa di simile devono aver pensato i membri del comitato francese designato per scegliere il titolo da far concorrere agli Oscar nella categoria del miglior film internazionale.
Sembrava infatti non esserci partita, tutti si aspettavano che il film vincitore della Palma d’oro di quest’anno, Anatomie d’une chute di Justine Triet, avrebbe corso per la statuetta. Ecco invece l’annuncio: è The Taste of Things (titolo originale La Passion de Dodin Bouffant), del franco-vietnamita Tran Anh Hùng, il titolo prescelto.
Ambientato in Francia nel 1885, il film segue la vita di Dodin Bouffant (Benoît Magimel), chef di spicco che vive con la sua cuoca personale Eugénie (Juliette Binoche). Il loro legame si trasforma in una storia d’amore e dà origine a piatti deliziosi che impressionano gli chef più illustri del mondo. Quando Eugénie sembra riluttante a sposare Dodin, lui decide di fare qualcosa che non aveva mai fatto prima, cucinare per lei.
Una storia romantica ai fornelli dunque, una «celebrazione della felicità domestica» la definiva Cristina Piccino su queste pagine. Che il film fosse però apprezzato da alcuni si era capito già dal Premio per la miglior regia vinto da Tran Anh Hùng sempre a Cannes.
LA SCELTA comunque sorprende, considerato che Anatomie d’une chute è stato piuttosto amato da critica e spettatori, certo la regista Triet si era fatta notare per il suo duro discorso d’accettazione della Palma, in cui aveva attaccato il governo per la riforma sulle pensioni e per aver distrutto «l’eccezione culturale» francese.
Sulle ragioni di questa decisione al momento si può solo ipotizzare. Forse il noir processuale Anatomie d’une chute – che cerca di ricostruire le ragioni di una caduta, con il dubbio di trovarsi davanti a una casualità o a un gesto suicida – è stato giudicato troppo dark per la competizione d’oltreoceano, e si è pensato che The Taste of Things avrebbe potuto avere più chance. Di sicuro i due titoli sembrano proporre immagini molto diverse della famiglia e della coppia – rassicurante l’una, percorsa da profonde inquietudini l’altra.
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