Da Cenerentola a grande sorpresa dei mondiali, il Marocco accede ai quarti battendo ai rigori per 3-0 le blasonate «furie rosse» spagnole guidate da uno sconsolato Luis Enrique, prossimo alle dimissioni. Un traguardo mai raggiunto in precedenza dalla squadra africana e che deve questa impresa al talento del suo portiere Yassine Bounou, lesto a parare i tiri dal dischetto di Carlos Soler e Sergio Busquets dopo che Pablo Sarabia aveva colpito il palo.

Hakimi ha conquistato la vittoria con un tocco simile a Panenka, dopo lo 0-0 fissato al termine dei 120 minuti.

Alla «prima volta » del Marocco si aggiunge anche un altro traguardo, perché è la prima squadra africana nei quarti di finale dal Ghana nel 2010. Ora la nazionale biancorossoverde affronterà la vincente tra il Portogallo e la Svizzera, che completeranno gli ottavi di finale. Un successo meritato anche se il match è stato poca cosa, con la Spagna protagonista – come le era già successo in diversi fasi di questo mondiale – di un gioco sterile fatto di troppi passaggi inutili e poche finalizzazioni.

Alla nazionale iberica in palese difficoltà si è opposto il Marocco, grazie in particolare alla verve di Amrabat e della coppia centrale formata da Saiss-Aguerd. Poche le occasioni tutte concentrate nel finale, con un palo colpito da Sarabia proprio un attimo prima che l’arbitro fischiasse la fine dei tempi supplementari.

Poi la giostra dei penalty con la Spagna che incredibilmente ne sbaglia tre: in gol Sabiri mentre Sanabria va a sbattere contro il palo. Ziyech non sbaglia e porta il Marocco sul 2-0. Sbaglia ancora la Spagna con Busquets. Il match point che manda il Marocco in paradiso è opera di Hakimi.

Esplosioni di gioia dei tifosi non solo in Marocco ma anche presso le comunità sparse nelle città, come a Torino e a Milano dove in migliaia sono scesi in strada a festeggiare lo storico traguardo.