In Romagna le aree allagate dopo l’evento alluvionale di due settimane fa erano pari a circa 6mila ettari, a causa delle rotte arginali che avevano interessato ben tre fiumi, il Lamone, il Senio e il Sillaro, riversando oltre 120 milioni di metri cubi d’acqua che hanno letteralmente invaso la pianura. Domenica, prima dell’inizio della nuova situazione eccezionale, gli allagamenti interessavano un’area di appena 20 ettari, grazie al lavoro del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, la cui competenza, ricorda il direttore generale Giovanni Costa, riguarda «la rete dei canali artificali di scolo, cosa diversa rispetto ai corsi d’acqua naturali». Le...