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Siamo alla fase terminale del putinismo

Siamo alla fase terminale del putinismoVladimir Putin – Getty Images

La Moskva affondata L’attuale fase del regime putiniano in Russia può essere definita come di putrefazione, come terminale. In cosa consiste il processo di putrefazione ? In generale, questo termine, applicato a un […]

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 16 aprile 2022

L’attuale fase del regime putiniano in Russia può essere definita come di putrefazione, come terminale. In cosa consiste il processo di putrefazione ? In generale, questo termine, applicato a un regime politico e economico, sta ad indicare la fase terminale in cui è giunto – usa proprio la parola putrefazione, zagnivanie, Lenin ne “L’imperialismo fase suprema del capitalismo”. Il capitalismo in generale quando, nei vari paesi, ha raggiunto questa fase ha cercato di uscirne in vari modi, giungendo anche allo scatenamento di guerre, nella speranza che una vittoria militare potesse perpetuarne l’esistenza. La guerra in Ucraina può trovare qui una delle sue spiegazioni di fondo.

La prospettiva di una guerra, la guerra stessa, come insegna la storia del fascismo, produce conseguenze contraddittorie a seconda dell’andamento sul comportamento delle masse popolari e il loro sostegno al dittatore. Esse possono passare rapidamente dal sostegno aperto o tacito, come è ora in Russia, alla passività e, infine, alla contrarietà, qualora il regime subisca sul campo di battaglia cocenti sconfitte o ottenga una vittoria non convincente.

La possibilità di una sconfitta o mezza vittoria dell’esercito russo in Ucraina è concreta. Sono evidenti le difficoltà che il comando russo, le truppe stanno avendo sia in terra che sul mare, come mostrano le vicende di Mariupol e l’affondamento dell’incrociatore Moskva.

La vicenda di questa nave è assai significativa della situazione in cui versa il campo putiniano. Essa richiama alla mente lo scoppio nella centrale atomica di Cernobyl nel 1986. In quel giorno divenne evidente a molti che in Unione Sovietica molte cose non andavano per il verso giusto, soprattutto a causa della incapacità del suo gruppo dirigente e della sua arretratezza tecnologica, anche in capo militare. Era giunto il momento di grandi cambiamenti, di portata rivoluzionaria. Cambiamenti che nel giro di quattro-cinque anni portarono alla fine dell’Urss.

Come si è arrivati alla fase di putrefazione del putinismo? La risposta si può ottenere analizzando tre momenti storici fondamentali, a partire dal 2007-2008. Il primo momento è quando si è passati, in Russia, dalla fase della concorrenza politica tra partiti, all’interno dei partiti, in seno al gruppo dominante, alla fase di monopolio politico assoluto, garantito dai mass media ufficiali, che ha consegnato a Putin tutto il potere.

Una conseguenza di ciò è, ad esempio, è la scomparsa per della dialettica tra i partiti politici e la morte di molti di essi. L’unico partito che sopravvive, oltre a quello putinano di Russia unita è il Partito comunista della Federazione Russa, il quale però in questo periodo appare allineato alla politica di Putin, Con la morte recente di Zhirinovskij presidente del Partito liberaldemocratico, non è chiara, la fine di questo partito, in parte alleato a Putin. Un altro momento è quello che segna il passaggio da un sistema politico che prevedeva la contendibilità a un sistema di inamovibilità del potere.

Altro momento importante, tipico di un regime totalitario, è il sorgere di una “idolatria” del capo, trasformato in un personaggio mitico, storico in vita, al di sopra delle parti e di tutti, che vive in una sorte di Olimpo. Così si arriva oggi a paragonare Putin a Pietro il Grande, come fa lo storico russo Maghilevskij. Egli scrive che Putin in Ucraina “opera assai alla maniera di Pietro” a difesa della Russia, come già a suo tempo Pietro il Grande nei confronti degli svedesi. Allora come oggi, per la Russia la questione è “essere o non essere”.

Posta in questi termini, la questione della Russia e della putrefazione del sistema di potere diviene cruciale per i destini del mondo.

* autore di “Putin, il neozar”, nuova edizione aggiornata in uscita a giorni per la Manifestolibri

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