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Messico, si ferma la corsa di Marichuy. Ma le 281mila firme sono un punto di partenza

Messico, si ferma la corsa di Marichuy. Ma le 281mila firme sono un punto di partenza

Presidenziali María de Jesús Patricio, portavoce del Consiglio Indigeno di Governo creato da Ezln e Cni, non riesce a raccogliere le firme

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 4 marzo 2018

Si è chiusa in Messico la corsa alla presidenza della repubblica di María de Jesús Patricio, Marichuy, la portavoce del Consiglio Indigeno di Governo creato da Ezln e Cni.

SERVIVANO 866.593 firme ne sono state raccolte 281.955. «Si è soliti pensare che gli indigeni rappresentino un blocco monolitico, con identici costumi e credenze, a dire il vero si tratta di un mosaico multiculturale che risponde a realtà e progetti diversi», scriveva il 24 febbraio sul New York Times, Juan Villoro, aggiungendo «Per ottenere la candidatura, Marichuy, avrebbe dovuto superare l’ostacolo più difficile: unire le comunità in un progetto comune».

I cinque mesi di viaggio per tutto il paese sono serviti si a raccogliere le firme, ma soprattutto a mettere le basi per un progetto comune del mondo indigeno.

SUI QUARANTOTTO candidati che hanno partecipato alla corsa, solo in tre hanno raccolto le firme necessarie. Analizzando i dati, il 94,48% delle firme raccolte per Marichuy è stato validato, la percentuale più alta di tutti.

I tre che invece hanno superato l’asticella, Jaime Rodríguez, detto El Bronco ed ex governatore dello stato del Nuevo Leon, ha avuto una percentuale di validazione del 59,46%; Armando Ríos Piter, senatore della repubblica messicana, del 65,66%, e Margarita Zavala, moglie dell’ex presidente Calderon, del 67,59%. Édgar Portillo ha presentato solo il 2,63% di firme vere sul milione e poco più presentate e per questo è stato escluso.

TUTTI SI SONO APPOGGIATI a imprese private che dietro compenso hanno lavorato alla raccolta delle firme, mentre per Marichuy si è mossa una squadra di 5.704 volontari. «In un paese in cui i voti si comprano e l’anagrafe elettorale si vende, il gruppo di appoggio del Cig ha dato una lezione di dignità e autentico senso civico» scrive Luis Hernandez Navarro, de La Jornada.

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