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Sfollati del sisma negli alberghi, è corsa contro il tempo

Sfollati del sisma negli alberghi, è corsa contro il tempoArquata del Tronto, la protesta dei terremotati – Lapresse

Marche Tra un mese scadrà la convenzione fatta dalla Regione con i gestori

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 2 aprile 2017

Una corsa contro il tempo. Tra un mese scadrà la convenzione fatta dalla Regione Marche con gli albergatori per ospitare gli sfollati del terremoto, circa 5 mila persone alloggiate in oltre 300 strutture, e nessuno ha idea di dove trasferire queste persone, perché la consegna delle casette va a rilento e difficilmente si faranno significativi passi avanti entro aprile.

Lo Stato riconosce agli albergatori circa 40 euro al giorno per ogni ospite, ma con l’avvio della stagione turistica il comparto vorrebbe poter tornare a disporre delle varie strutture, il cui costo per l’alloggio schizza a livelli impressionanti durante l’estate. L’idea dell’assessore regionale al Turismo Moreno Pieroni è di prorogare l’accordo fino al 31 dicembre, ma ci sono molte difficoltà: dei 300 hotel che hanno deciso di ospitare i terremotati solo la metà si è detta indicativamente disponibile ad accettare le condizioni di Pieroni.

Molti alberghi, d’altra parte, sono già parecchio avanti con le prenotazioni, e si pongono anche problemi di opportunità: a parità di condizioni, chi partirà e chi invece resterà? Domanda senza risposta, che aumenta il clima di incertezza. La protezione civile assicura che entro Pasqua arriveranno altre casette – per il momento in conto è tragicamente fermo a quota 25 –, in modo da riuscire a soddisfare gran parte delle richieste per gli abitanti colpiti dal terremoto di agosto (Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e frazioni). Mentre per chi è stato costretto ad andare via dopo le scosse di ottobre (maceratese) e di gennaio (Abruzzo) i tempi non sono stati nemmeno mai calcolati.

A San Benedetto del Tronto – dove è ospitata di fatto l’intera popolazione di Accumoli – il sindaco Pasqualino Piunti (centrodestra) ha fatto sapere che entro la fine di giugno tutti i posti dovranno essere liberati. Stessa situazione a Porto Sant’Elpidio, nel fermano, dove hanno trovato rifugio quasi 600 persone. Gran parte dei problemi, poi, sono causati dall’enorme ritardo nei pagamenti: 291 strutture hanno presentato circa 22 milioni di euro come rendiconto, di questi ne sono stati saldati appena 12.

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