Sergey Skripal migliora. E spunta il giallo dei criceti morti
Russia/Gb Viktoria, la cugina di Yulia ormai migliorata anche lei, rivela che nella casa dell'ex spia sono morti anche due animali domestici, poi cremati dalla polizia e fatti sparire
Russia/Gb Viktoria, la cugina di Yulia ormai migliorata anche lei, rivela che nella casa dell'ex spia sono morti anche due animali domestici, poi cremati dalla polizia e fatti sparire
L’«Affaire Skripal» si ingarbuglia sempre di più ed entrano in scena anche porcellini d’India e gatti. Ieri la dottoressa Christine Blanchard, il dirigente medico della clinica di Salisbury, ha comunicato che anche Sergey Skripal, dopo la figlia Yulia, sarebbe uscito dal coma.
«Risponde bene alle cure, sta migliorando e non si trova più in condizioni critiche», ha dichiarato la dottoressa. La cosa non è di poco conto per chiarire cosa successe realmente il 4 marzo scorso. L’ambasciata russa a Londra insiste per poter incontrare Yulia ma la replica di Scotland Yard è stata lapidaria: «Deciderà lei chi vedere come e perché». Si gioca a carte copertissime visto che in un’eventuale processo il ruolo dei testimone-vittima sarebbe decisivo, e non per forza a favore dell’accusa.
In queste ultime ore sembra che Londra abbia più da nascondere di quanto ne abbia Mosca. Tanto è vero che alla richiesta della cugina di Yulia, Viktoria, di poter raggiungerla a Londra, la risposta dell’ambasciata britannica a Mosca è stata un secco no.
Una decisione che lascia più di una perplessità visto che Viktoria potrebbe raggiungere comunque Londra ottenendo un «visto Schengen» in un’altra ambasciata europea. Ma soprattutto perché la parente degli Skripal aveva segnalato all’ambasciata russa di Londra un aspetto della vicenda a cui subito i russi hanno prestato una particolare attenzione.
Viktoria ha rivelato che nella casa di Skripal vivevano degli animali domestici. Le autorità britanniche – interrogate dal Daily Mail – hanno dovuto così ammettere che dopo il disigillamento dell’appartamento vennero ritrovati due porcellini d’India morti e un gatto in agonia – fatto trapassare da un veterinario – poi cremati.
Ieri Marya Zacharova, portavoce del ministero degli esteri russo si è mostrata particolarmente interessata a chiarire l’«aspetto zoologico» della spy-story. Secondo la diplomatica russa «la vicenda degli animali domestici di Skripal fatti cremare in tutta fretta» sarebbe «un elemento importante per chiarire come l’ex-colonnello dei servizi russi venne avvelenato».
«Risulta sconcertante che la polizia durante la perquisizione della casa non abbia trovato gli animali domestici, e poi una volta ritrovati li abbia fatti sparire in tutta fretta senza informare l’opinione pubblica», ha dichiarato Zacharova. «Cremandoli subito sembra che qualcuno avesse fretta di distruggere delle prove». Secondo il governo russo anche la Bbc era a conoscenza di questo particolare ma il governo le avrebbe imposto il silenzio. Poi la comparsa di Viktoria, come nella fiaba di Andersen, avrebbe denudato… la Regina.
Londra comunque altezzosamente continua a non voler aprire nessun dialogo con il Cremlino. Il Times che ha sempre goduto di buone entrature a Downing Street ieri ha sostenuto che l’intelligence della Corona sarebbe giunta alla conclusione che il gas nervino sarebbe stato confezionato in un laboratorio di Sichany, vicino a Saratov.
Questo laboratorio avrebbe una caratura tecnologica non dissimile a quello di Port Down. Un’ipotesi, nella ridda che circolano in questi giorni, che lascia perplessi. Solo il giorno prima il tabloid Sun aveva titolato a nove colonne che invece il luogo di produzione del gas nervino fosse un laboratorio di Yasenevo nella provincia di Mosca.
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