Cinquantatré anni fa uscì in Francia La letteratura fantastica di Tzvetan Todorov, tra le cui pagine i testi narrativi soprannaturali del XIX secolo venivano associati a  quelle zone della psiche che Freud suoi successori avevano cartografato: vampiri, morti viventi, fantasmi, gli spazi ctoni delle cripte e dei sepolcri, le segrete di castelli e abbazie gotiche o romaniche, le dimore più o meno maledette, luoghi popolati da figure che sono altrettante incarnazioni finzionali di pulsioni e fobie riversate in narrazioni cifrate: allegoriche traduzioni del linguaggio dell’inconscio. L’interpretazione freudiana dei sogni guida le analisi di Todorov sul racconto fantastico ottocentesco, di cui ...