Scozia, inchiesta fondi Snp: arrestato il marito di Sturgeon
Scozia Per 24 anni amministratore delegato del partito, è accusato di aver distratto le donazioni. Un colpo per gli indipendentisti, già indeboliti dal flop del progetto di un altro referendum
Scozia Per 24 anni amministratore delegato del partito, è accusato di aver distratto le donazioni. Un colpo per gli indipendentisti, già indeboliti dal flop del progetto di un altro referendum
A pochi giorni dell’elezione di Humza Yousaf a leader dello Scottish National Party e primo ministro scozzese, la polizia ha arrestato Peter Murrell, marito dell’ex prima ministra Nicola Sturgeon, in relazione alle indagini sui finanziamenti al partito di governo. Un’altra pessima notizia per gli indipendentisti, già indeboliti dal fallimento del progetto di un secondo referendum e dalle dimissioni della storica leader Sturgeon.
MURRELL, CINQUANTOTTO anni, ha ricoperto il ruolo di Chief Executive Officer dell’Snp dal 1999 al 18 marzo di quest’anno, un mese dopo le dimissioni di sua moglie da capo del partito e del governo di Edimburgo. Erano stati infatti in molti, all’interno del partito, a spingere Murrell a dimettersi: da un lato, il manifesto bisogno di un rinnovamento interno; dall’altro il diffuso disagio verso l’inizio delle indagini sui finanziamenti al partito e il diretto coinvolgimento di Murrell.
Già dal 2021, infatti, la polizia scozzese aveva cominciato a investigare sulle donazioni ricevute dall’Snp per finanziare la campagna per il secondo referendum. Particolare scandalo aveva fatto la vicenda dei coniugi Weir: dopo aver vinto 161 milioni di sterline alla lotteria nel 2011, i due avevano fatto una consistente donazione all’Snp. Tuttavia, prima della sua morte nel 2019, Colin Weir avrebbe chiesto e ottenuto di avere indietro la sua somma. Weir non sarebbe stato il solo donatore a tornare sui suoi passi conseguentemente ai diffusi dubbi su come l’Snp stesse spendendo i proventi delle donazioni.
Nel luglio 2021, tuttavia, tali dubbi hanno trovato una prima conferma con l’inizio delle indagini della polizia sulla sparizione di 666mila sterline dal fondo del partito. L’accusa rivolta all’Snp, le cui finanze non sarebbero floride e che ha di recente ammesso di avere 30mila membri in meno rispetto a quanto precedentemente dichiarato, è quella di aver speso per altri fini i soldi donati per supportare la campagna indipendentista. Sturgeon, all’epoca ancora a capo del governo, aveva dichiarato di essere certa che «ogni singolo penny» ricevuto in donazione sarebbe stato speso per supportare l’indipendenza.
Inoltre, a Murrell era stato chiesto di dar conto della sua donazione di circa 107mila sterline al partito del giugno 2021, donazione mai dichiarata alla Commissione Elettorale – come di dovere. A questo riguardo, sua moglie Sturgeon aveva dichiarato di «non ricordarsi» di tale donazione.
È IN QUESTO QUADRO opaco che va letto l’arresto di Murrell avvenuto nella mattinata di ieri, sebbene manchino ad ora conferme ufficiali sulle sue ragioni. Intanto la polizia ha perquisito la casa dei coniugi a Glasgow, appartata sulle rive del fiume Clyde, e il quartier generale di partito, a pochi passi dal parlamento di Edimburgo. Yousaf, neo-eletto leader dell’Snp e capo del governo scozzese, si è rifiutato di commentare la notizia si è limitato a offrire la disponibilità del suo partito a collaborare esaustivamente con le indagini in corso e a promettere di istruire una revisione della governance e della trasparenza del partito.
Certamente uno scoglio non da poco, per quanto non del tutto inaspettato, che va a pararsi sul cammino del neo-leader, del suo partito e della causa indipendentista.
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