È di almeno 288 morti e oltre mille feriti il bilancio dello spaventoso incidente ferroviario che nella serata di venerdì ha coinvolto due treni passeggeri e un treno merci in India, nello stato orientale dell’Orissa, dsitretto di Balasore.

Il premier Narendra Modi, che proprio ieri avrebbe dovuto inaugurare la nuova linea ad alta velocità su cui viaggerà il ” Vande Bharat Express”, è stato costretto invece a recarsi sul luogo del disastro. Dove ha espresso vicinanza ai famiigliari delle vittime e assicurato che il governo farà di tutto per «punire severamente chiunque sarà ritenuto responsabile».

Sta di fatto che sulla tratta in cui è avvenuto l’incidente non era attivo il sistema anti collisione “Kavach”, che entra in funzione nel caso in cui un macchinista non rispetti un segnale di pericolo – principale causa di collisioni ferroviarie – assumendo automaticamente, se ce n’è bisogno, il comando dei freni: il convoglio viene automaticamente fermato se il sistema rileva la presenza di un altro treno sulla stessa linea. Un sistema che le ferrovie indiane stanno installando su tutta la rete proprio per prevenire drammatici incidenti come questo.

Lo scontro di venerdì ha coinvolto il Coromandel Express, diretto da Shalimar a Chennai, e l’Howrah Superfast Express, che va da Bangalore a Howrah, nel Bengala occidentale. Il primo, secondo le ricostruzioni, sarebbe entrato in una linea di anello all’altezza della stazione di Bahanagar Bazar, dov’era parcheggiato un treno merci, tamponandolo e provocando il rovesciamento delle sue carrozze sul binario adiacente.

Dove a quel punto è sopraggiunto a tutta velocità l’altro convoglio, andandosi a schiantare sulle carrozze già ribaltate degli altri due treni. Complessivamente a bordo dei due convogli c’erano circa duemila persone.

Sono 13 milioni le persone che usano quotidianamente la ferrovia per spostarsi in quello che è diventato nel frattempo il paese più popoloso del pianeta. Ma le attenzioni e le risorse del governo sembrano rivolte piuttosto alle stelle. Proprio ieri l’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (Isro) ha lanciato il primo di cinque satelliti di seconda generazione del sistema di navigazione satellitare Navic (Navigation by Indian Constellation).