Dalle spine lucane alle rose fiorentine. Elly Schlein arriva sulle rive dell’Arno per sostenere la candidata sindaca Sara Funaro, e al pranzo al Circolo Arci Isolotto c’è il tutto esaurito per la segretaria dem. Che da parte sua riattizza il fuoco del cambiamento fra i 250 militanti e simpatizzanti Pd accorsi in una delle case del popolo cittadine «di frontiera», incastonata in un quartiere già storico ma dove non è facile riavvicinare i residenti a una politica che, almeno negli ultimi vent’anni, li ha spesso delusi.

Schlein lavora su un doppio registro. C’è il ribadito endorsement per Funaro: «La scelta di Sara qui a Firenze viene naturale: il suo impegno, la sua competenza, il suo attaccamento a questa città ha fatto sì che fosse naturale per noi sostenerla». E ci sono alcuni input di carattere generale da rimarcare: si va dal «salario minimo battaglia di civiltà» all’opzione del non esplicitato modello spagnolo, «scelta importante sulla qualità e la dignità del lavoro, con l’economia che ha ricominciato a camminare», fino all’annuncio di emendamenti in Parlamento «per estendere agli appalti privati le stesse regole e tutele di quelli pubblici, la sicurezza sul lavoro è una priorità assoluta».

C’è anche un convinto via libera alle comunità energetiche, che nell’area fiorentina stanno muovendo i primi passi, per abbassare i costi delle bollette, e la riproposizione di due punti fermi del partito come lo ius soli e la difesa della sanità pubblica, con un attacco al governo Meloni su un tema sensibile come quello della famiglia: «Dalla destra non stanno arrivando aiuti, ma soltanto vuota retorica e tanti bla bla». A proposito di «bla bla», alla vigilia dell’arrivo di Schlein a Firenze, dalla capitale è stata rilanciata la telenovela Eike Schmidt, cercando di convincere il mai maggioritario elettorato fiorentino di centrodestra che alla fine il direttore del Museo di Capodimonte annuncerà di correre. Una candidatura che doveva essere certa a gennaio, poi agli inizi di marzo e che ora slitta a dopo Pasqua. Il diretto interessato, che deve aver letto alcuni sondaggi, continua a smentire.

Un particolare, quest’ultimo, che non sfugge a Funaro, pronta a una battuta impietosa ma realista: «A Schmidt regalerò una mappa di Firenze, vediamo se impara a conoscere le periferie». Poi ingentilisce la discussione: «Quando ufficializzeranno, se ufficializzeranno, ci sarà modo di confrontarsi su tante questioni come la visione della città dei prossimi anni, e mi auguro anche sui temi che riguardano i bisogni primari dei cittadini». Il tutto in perfetta assonanza con la segretaria nazionale: «Il terreno su cui Sara si è spesa di più è quello della riduzione delle diseguaglianze, perché anche a Firenze le diseguaglianze sono aumentate». Un tema forte, su cui da tempo lavora la sinistra di alternativa di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu.

Quanto all’allargamento al M5s di un centrosinistra già robusto, Funaro ribadisce che i pentastellati sono sempre i benvenuti, spargendo così una manciata di sale sulle ferite del movimento cittadino, diviso amleticamente tra l’essere con Funaro, l’essere con Tomaso Montanari e l’associazione 11 Agosto, o l’essere se stesso correndo in prima battuta in solitaria per poi vedere.

Infine, Schlein ha fatto una doverosa visita ai cancelli del cantiere Esselunga in via Mariti, lasciando un fiore in memoria della strage operaia di febbraio. Con lei anche la squadra dem Giani Nardella Franceschini. Mentre due ore dopo in via Mariti sono arrivati i già numerosi aderenti all’Associazione 16 Febbraio, giorno del crollo, per chiedere di bloccare il megaprogetto Esselunga e realizzare un parco pubblico, antica (e sacrosanta, ndr) battaglia civile del Comitato dell’ex Panificio militare, da intitolare alle cinque vittime della strage.