La denuncia di Elly Schlein è forte: «Sul web si è attivato un vero e proprio esercito di odiatori che parte dal mio naso e dal mio cognome per esprimere ignobili sentimenti antisemiti», dice in un’intervista a Tpi. «Per quanto sia orgogliosissima del lato ebraico della mia famiglia paterna, io non sono ebrea, perché la trasmissione avviene per linea materna. Io proveniente da famiglia ricca ebraica? Macché! La mia ricchezza è un’altra fake news di provenienza antisemita. La mia è una normalissima famiglia borghese». Immediata la solidarietà del Pd, a partire da Stefano Bonaccini che dice: «Insultando Elly attaccate tutta la nostra comunità democratica. Frasi ignobili che vanno respinte».

Il ricorso agli insulti «è molto diffuso, questo mi preoccupa non per me ma per le ragazze nelle scuole», ha detto poi Schlein in una diretta con Radio Immagina, l’emittente del Pd. «Purtroppo per le donne che si espongono e fanno politica c’è da fare i conti con una società profondamente misogina e sessista. L’impegno del Pd deve essere quello di liberarci di una misoginia interiorizzata».

Schlein ha poi criticato i tesseramenti gonfiati in Campania chiedendo la «massima trasparenza per controllare e punire gli abusi. Noi non accetteremo i soliti giochi dei pacchetti di tessere». Sandro Ruotolo, portavoce della mozione Schlein in Campania, parla di situazioni palesemente opache su tutto il tesseramento campano e di «tesseramenti gonfiati in comuni dove il Pd prende pochissimi voti». «In queste condizioni i congressi di circolo non possono celebrarsi», dice rivolgendosi al presidente della commissione regionale per il congresso, l’ex pm Franco Roberti. Anche Cuperlo chiede trasparenza.