Scandalo Ue e spionaggio, per Mitsotakis elezioni in bilico
Grecia Non solo Kaili (Pasok), il Qatargate travolge anche Avramopoulos, dirigente di Nuova Democrazia. La Grecia andrà alle urne probabilmente a gennaio, il partito del premier rischia
Grecia Non solo Kaili (Pasok), il Qatargate travolge anche Avramopoulos, dirigente di Nuova Democrazia. La Grecia andrà alle urne probabilmente a gennaio, il partito del premier rischia
È una valanga che il premier Kyriakos Mitsotakis non riesce a contenere. I colpi sono continui: il caso di Eva Kaili ha colpito i socialisti del Pasok che hanno perso gli elettori conquistati qualche anno fa, quando si affermò come leader Nikos Androulakis. Alle prossime elezioni (si vocifera di gennaio) qualcuno di loro sceglierà la destra del partito del premier, Nuova Democrazia, ma forse saranno molti di più gli elettori che torneranno a Syriza. Sempre più improbabile l’alleanza di governo tra socialisti e destra, mentre anche Nuova Democrazia riceve colpi a Strasburgo. La deputata europea Maria Spyraki, ex giornalista, è sotto inchiesta non per il QatarGate ma perché accusata di aver truffato l’europarlamento, incassando compensi per un assistente che invece stava in Grecia. Truffa piuttosto diffusa, ma scoperta nel momento sbagliato: Nuova Democrazia ha sospeso Spyraki dal partito.
Più delicato il caso dell’ex sindaco di Atene, ex ministro ed ex commissario europeo Dimitris Avramopoulos, dirigente di Nuova Democrazia e nel 2021 membro a pagamento del board della Fight Impunity. Il Comitato Etico Indipendente della Commissione Europea sta esaminando il suo caso ma intanto sembra che l’ex ministro non abbia informato le autorità dei 60 mila euro incassate dalla Ong di Panzeri, rischiando così anche l’accusa di riciclaggio.
Tutto questo mentre le rivelazioni sulla rete di spionaggio di Mitsotakis hanno assunto proporzioni spaventose, con il premier che spiava non solo i suoi stessi ministri ma anche i generali dello Stato Maggiore, in totale molte centinaia di persone. Mitsotakis sembra abbia proprio perso il controllo della situazione. I greci lo hanno riscontrato nell’ultima settimana durante le sue penose apparizioni in Parlamento. La prima volta, di fronte al bombardamento di Alexis Tsipras, Mitsotakis ha balbettato qualcosa sul «pericoloso populismo» della sinistra e poi, cosa senza precedenti, è scappato dall’aula. Sabato, nel dibattito sulla finanziaria, ancora peggio. Durissimo bombardamento dell’opposizione sul suo assoluto disprezzo per ogni regola costituzionale. Al quale Mitsotakis ha risposto annunciando, in vista delle elezioni, un “Food Pass” per le famiglie bisognose. In pratica una tessera annonaria, a cui i cittadini hanno reagito con orrore, visto che rimanda ai tristi anni dell’occupazione fascista e nazista, quando più di cento mila persone morirono di fame.
I nemici di Mitsotakis non stanno solo all’opposizione. Anche dentro Nuova Democrazia c’è un clima di forte disaggio. Si accusa Mitsotakis di sostanziale incapacità, nascosta dietro un’intollerabile spregiudicatezza istituzionale. Già due ex premier, Karamanlis e Samaras, hanno apertamente criticato il premier e secondo informazioni giornalistiche un buon numero dei quadri conservatori trama perché alle elezioni Nuova Democrazia si presenti con un nuovo leader.
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