La segretaria generale dello Spi Cgil Tania Scacchetti
La segretaria generale dello Spi Cgil Tania Scacchetti – Foto Ansa
Economia

Scacchetti (Spi Cgil): «Alle banche ridaranno i soldi, a noi no: pensionati in piazza contro il governo»

Mobilitazioni Sindacali La segretaria generale dello Spi Cgil: i tre euro al mese sulle sole minime sono una farsa e penalizzano chi i contributi li pagava. Noi i più colpiti dai tagli e la privatizzazione della sanità. Senza senso il giudizio positivo della Cisl
Pubblicato 2 giorni faEdizione del 26 ottobre 2024

Tania Scacchetti, segretaria generale dello Spi Cgil, voi da lunedì 28 (alle 9,30 a Roma a piazza Santi Apostoli) a giovedì 31 sarete in piazza in tutta Italia con la Uilp per contestare la legge di bilancio ma rispetto all’anno scorso il governo vi ha trattato molto meglio: se nel 2024 il taglio alle perequazioni è stata la prima entrata per entità, nel 2025 non è previsto alcun taglio e si torna al sistema a scaglioni Prodi.

In realtà il taglio rimane per i pensionati all’estero. Quanto al testo della legge di Bilancio, se è vero che non c’è il taglio alle perequazioni, lo stesso ministro Giorgetti ha detto che il parlamento potrà intervenire e quindi noi siamo di certo tranquilli. Diciamo che ci ha favorito il calo dell’inflazione: anche tagliando la rivalutazione quest’anno il governo avrebbe recuperato pochissime risorse e, invece, ne spenderà pochissime per alzarle. Dopo di che il taglio alle perequazioni di questi anni i pensionati non lo recupereranno mai. A differenza delle banche che fra due anni recupereranno tutti i loro soldi. Solo per questo il governo si dovrebbe vergognare.

Il governo invece si rivende perfino l’aumento di tre euro al mese delle pensioni minime, andando incontro alle richieste di Forza Italia che difende gli interessi di artigiani e commercianti che hanno spesso eluso di versare i contributi…

È una vera presa in giro visto che si tratta di 10 centesimi al giorno. In più va detto che la scelta di intervenire solo sulle pensioni minime, figlie di scarsa contribuzione, va a scapito delle pensioni contributive più basse, quelle che in gran parte sono di lavoratrici del terziario che hanno subito il part time involontario, la cura dei figli e i buchi contributivi. In questo modo si premiano i furbi e si penalizzano i deboli, alterando il patto contributivo.

Sul resto della previdenza invece c’è molto poco.

Non c’è niente per i giovani dei quali il governo parla tanto ma non fa niente. E non c’è alcun segnale per noi pensionati, per esempio sull’allargamento della 14esima che noi chiediamo da anni senza essere ascoltati. È l’ennesima dimostrazione di come il governo Meloni e la ministra Calderone abbiano rinunciato a qualunque dialogo con noi sindacati.

L’altro grande capitolo sul quale manifesterete è la sanità, settore di cui voi pensionati siete i più grandi fruitori.

La sanità è indubbiamente il capitolo peggiore nella legge di Bilancio. Non ci sono le risorse che sarebbero necessarie e non ci sono nemmeno le risorse che governo e maggioranza sostengono di averci messo: la percentuale delle risorse sia rispetto al Pil nominale che al Pil reale è in calo e presto scenderemo sotto la quota del 6%, facendoci scendere nella classifica europea. Vogliamo sbugiardare la propaganda di governo spiegano che la scelta fatta da Meloni e Giorgetti significa decidere che il sistema sanitario nazionale non ha più la caratteristica di universalità e così si decide di dare spazio e risorse ai privati. Per noi pensionati che abbiamo lottato per la sanità pubblica, per la legge sulla non autosufficienza e per avere le Case di prossimità nel Pnrr, tutto questo è inaccettabile.

Sarete in piazza con la Uilp, mentre la Fnp Cisl resterà a casa e parla di legge di Bilancio positiva…

L’unità farebbe la forza dei pensionati e noi andremo in piazza rivendicando la piattaforma unitaria sottoscritta anche dalla Fnp Cisl. Il giudizio positivo che loro danno sulla manovra non è adeguato ai bisogni di 16 milioni di pensionati che invece vivono sulla loro pelle da anni condizioni sempre più problematiche per vivere degnamente.

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