La guerra mediatica si sposta nello spazio. Intorno alle 22 di mercoledì sera «nel cielo di Kiev è stato osservato un bagliore luminoso di un oggetto volante. Secondo le informazioni preliminari, questo fenomeno è stato il risultato della caduta sulla Terra di un satellite spaziale della Nasa. Per evitare che i detriti facessero vittime cadendo a terra, è stato annunciato l’allarme aereo. La difesa aerea non è entrata in funzione» aveva dichiarato Sergiy Popki, il capo dell’amministrazione militare di Kiev.

Per tutta la giornata di ieri si sono susseguite gli approfondimenti e le smentite sull’incidente e, ad oggi, la versione ufficiale è che non c’è stato alcun incidente. Nelle ore precedenti all’evento astronomico, l’agenzia aveva avvisato che un satellite statunitense in disuso, il Rhessi, avrebbe potuto schiantarsi sulla Terra intorno alle 3.30 del mattino circa, assicurando che la probabilità che alcuni frammenti del veicolo danneggiassero qualcosa al suolo era molto basso in quanto la maggior parte dei componenti si sarebbe dissolta a contatto con l’atmosfera. Insomma, scongiurata l’eventualità che si trattasse di un attacco russo, l’intenso bagliore nei cieli della capitale ucraina sembrava avere un responsabile.

Se non fosse che fin dalla mattina di ieri la Nasa ha smentito la prima versione, negando che si trattasse del Rhessi. Non solo, nel corso della giornata fonti ufficiali dell’agenzia hanno dichiarato che il satellite è rientrato nell’atmosfera tra Sudan e Egitto, nel deserto del Sahara, alle 2.21 (ora italiana).

Ora da Kiev sostengono che il misterioso bagliore sia stato provocato niente di meno che da un meteorite. «Questo lampo è stato visto anche in Bielorussia. Pertanto, non è stato così facile trovare detriti. Penso che i servizi speciali se ne occuperanno, ma forse questo corpo, un meteorite, è bruciato nell’atmosfera» ha dichiarato Yuri Ignat, il portavoce dell’aeronautica ucraina.