Sanremo, la liturgia è appena iniziata
Diodato a Sanremo nel 2021 – Ansa
Visioni

Sanremo, la liturgia è appena iniziata

Festival L'ultima edizione di Amadeus si presenta come la più bulimica di sempre, tra certezze radiofoniche e qualche trasgressione
Pubblicato 10 mesi faEdizione del 5 dicembre 2023

La minaccia «finiremo non prima delle due di notte» era stata chiara. Il quinto (e ultimo, per sua stessa ammissione) festival di Amadeus si ripromette di essere il più bulimico di sempre. Un cast che arriva a contemplare 27 big con l’aggiunta di 3 selezionati da Sanremo giovani. Un overdose di canzonette con cui riempire le cinque giornate di Sanremo che resta – al momento, insieme a qualche fiction –l’unico appuntamento in Rai che non teme cadute di audience e di share, come invece sta accadendo a buona parte degli show della nuova era sovranista. A viale Mazzini si confida molto nel prossimo festival dei fiori, baluardo dell’italianità e soprattutto fonte sicura di introiti pubblicitari. Lo scorso febbraio sono stati 50 i milioni di fatturato incassati, quest’anno si punta ancora più in alto: quota 60. Intanto è stato annunciato il cast che dopo le sperimentazioni del 2022 – vittoria di Mahmood in coppia con Blanco – e del 2021 con il trionfo dei Maneskin, torna a riposizionarsi su una macedonia di sapori ma con occhio – e soprattutto orecchio – rivolto agli under 20 e al mondo della discografia ormai declinato sotto forma di streaming.

Così accanto alle quote «over 60» con i ritorni di Fiorella Mannoia, Loredana Bertè e perfino i Ricchi e poveri (in due o in tre con la transfuga Occhiena non è ancora dato saperlo…), alle pop star uscite frastornate dall’ondata trapper che le ha estromesse un giorno all’altro dalle classifiche, vedi alla voce Negramaro, Amoruso, e la strana coppia Renga & Nek, Amadeus piazza idoli dei giovanissimi come il napoletano Geolier, la figlia d’arte Angiolina Mango, i The Kolors (reduci dal tormentone estivo Italo disco che li ha rilanciati), il Tre, Alfa, La Sad, Annalisa, il trapper Ghali. Con una quota d’autore rappresentata da Diodato, quattro anni dopo il primo posto di Fai rumore. Insomma certezze radiofoniche con qualche trasgressione rappresentata da Rose Villain e soprattutto dalla brava rapper napoletana Big Mama. Per gli scandali – o presunti tali – non c’è ancora spazio: ma la liturgia sanremese che prevede «rivelazioni» da qui a febbraio, è appena iniziata. Staremo a vedere.

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