La sera del 21 febbraio 1934 veniva assassinato Augusto C. Sandino, General de Hombres Libres come lo aveva definito l’intellettuale comunista francese Henri Barbusse. Il Nicaragua era allora sottosopra per le diatribe fra liberali e conservatori, entrambi espressione dell’oligarchia creola locale, discendente degli spagnoli. Ma soprattutto, in ugual misura, subalterni agli Stati Uniti. Che all’insegna della Dottrina Monroe (ex presidente USA degli inizi dell’800) di “America agli americani” avevano convertito i paesi dell’istmo centroamericano (il proprio “cortile di casa”) nelle cosiddette banana republics; dando il via alle prime multinazionali del pianeta. Non era trascorso molto tempo dalla Rivoluzione Messicana del...