Il governo ormai balbetta sul caso di Ilaria Salis, prigioniera ormai da un anno in Ungheria. Da un lato il ministro degli Esteri Antonio Tajani alla Camera dice che lui non si opporrebbe alla concessione dell’ambasciata italiana di Budapest per gli eventuali arresti domiciliari dell’italiana – «Anche se non è luogo idoneo all’esecuzione di misure coercitive», ha aggiunto – dall’altro c’è il ministro della Giustizia Carlo Nordio che arriva addirittura a strigliare la famiglia Salis: «Hanno purtroppo perso un anno: se avessero chiesto da subito gli arresti domiciliari in Ungheria, tutto questo forse non sarebbe accaduto», ha dichiarato, suscitando per...