Una casa distrutta da un missile russo a Bakhmut

L’avamposto strategico nel Lugansk a ferro e fuoco. Kiev: è probabile che la regione sia occupata, ma teniamo Sloviansk e Kramatorsk

Mosca: «Conquistata Lysychansk», le smentite e le conferme ucraine

Giornalisti, scrittori, intellettuali, un candidato al Nobel, un morto, persino uno che ha scritto sul manifesto… È la lista di impiccabili che Erdogan ha comprato in cambio della Nato allargata. Dice Di Maio: «Per noi non cambia niente». L’ultima volta gli consegnammo Ocalan

Memoria curda

La premier svedese Andersson con il presidente turco Erdogan

Estradare il dissenso: la black list della Turchia

Kiev: «Sì, il Lugansk ora può cadere» 

Nelle trincee di Avdiivka, l’ultimo avamposto ucraìno davanti alla capitale «ribelle». Tra le case si aggirano i sopravvissuti tra fuochi improvvisati per cucinare

Donetsk, la terra di nessuno tra cannoni e ombre umane

La protesta in Piazza dei Martiri a Tripoli

Libici in rivolta contro lo stallo politico e le condizioni di vita

Una barca in difficoltà nel Mediterraneo centrale (archivio)

Libia, abbandonati in mare per 9 giorni: muoiono 22 maliani

Intervista al rappresentante dell’Hdp in Europa, Fayiz Yagizay: «Non penso che Stoccolma e Helsinki consegneranno i dissidenti. Ma l’accordo ha avuto due effetti gravissimi: criminalizzare le unità curde in Rojava e legittimare Ankara. Oggi si apre il nostro congresso, potrebbe essere l’ultimo: a breve la Corte costituzionale deciderà sulla nostra messa al bando»

«Se Erdogan vincerà le elezioni, la colpa sarà degli Stati uniti e della Nato»

Il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna (Tas) ha respinto il ricorso della Russia contro la squalifica imposta per la vicenda del «doping di stato» anche agli atleti paralimpici in partenza per Rio.
«Gravissimo colpo a tutti i disabili, non solo a quelli russi», ha tuonato il premier russo Dmitry Medvedev, una decisione secondo lui dettata «dal desiderio di alcuni alti funzionari del movimento Paralimpico di eliminare avversari forti». Sentenza «non legale ma politica» per il ministro dello Sport Vitali Mutko. Sdegnata anche Yelena Isinbayeva, campionessa di salto con l’asta e membro del Comitato olimpico internazionale (Cio): «Sentenza disonesta, senza scrupoli e crudele».
Viceversa il Comitato paralimpico internazionale (Ipc) si è detto «soddisfatto» e ha annunciato la ridistribuzione dei 267 posti conquistati dagli atleti russi. Il Comitato paralimpico russo si appellerà alla Corte suprema svizzera, ma l’iter durerà almeno un anno. Per Rio 2016 i «giochi» sono fatti.

Russia fuori dalle Paralimpiadi, rabbia a Mosca