Russia, disastro a Kemerovo, 64 vittime 11 dispersi
Russia In Siberia va a fuoco un centro commerciale
Russia In Siberia va a fuoco un centro commerciale
Kemerovo , città siberiana a 3500 km da Mosca, e con lei tutta la Russia, piange i suoi 64 concittadini – tra cui decine di bambini – periti nell’incendio di un cinema domenica pomeriggio. Il cinema si trovava al quarto piano di un grande centro commerciale e in quel momento proiettavano cartoni animati. Molti bambini con i loro genitori sarebbe stati portati in salvo dal coraggioso intervento dei vigili del fuoco. Purtroppo mentre scriviamo ancora 11 persone mancano all’appello.
Da ieri sulla piazza antistante al supermercato si avvicenda tutta la città: c’è chi lascia fiori, chi pupazzi di peluche. Ai pronto soccorsi è gara di solidarietà per donare il sangue ai numerosi feriti, mentre il sindaco ha messo a disposizione psicologi per assistere i superstiti. Da Mosca una squadra di medici è decollata all’alba. Tuttavia dalla tardo pomeriggio lo sconforto ha lasciato posto alla rabbia. Molti cittadini sono convinti che una simile strage non può essere una semplice disgrazia. Si viene a sapere che i controlli e la manutenzione degli impianti di sicurezza venivano realizzati solo in modo routinario, quando veniva realizzati: gli ultimi soltanto all’inizio del 2016.
«Sono state commesse gravi violazioni non solo nella sala cinematografica ma anche nel centro commerciale», afferma Svetlana Petrenko che dirige l’inchiesta sull’accaduto. «La segnaletica luminosa non è entrata in funzione, non sapevamo che fare» raccontano due genitori sopravvissuti con il figlio al rogo. Intervistata sul primo canale tv una donna di mezza età singhiozza: «Che catastrofe! Ormai dominano solo negligenza e sete di profitti».
Kemerovo purtroppo non è nuova a incidenti del genere. Dal 2011 ad oggi 16 negozi e magazzini sono andati a fuoco. Intanto quattro persone sono state arrestate per «omicidio colposo» tra cui il proprietario del centro commerciale, l’addetto alla sicurezza della sala e il gestore del cinema. Quest’ultimo, come riporta l’agenzia Tass che conferma le voci in precedenza circolate, avrebbe avuto la buona abitudine di far chiudere al personale le uscite di sicurezza al fine di non far entrare i ragazzini che intendevano assistere gratis agli spettacoli. La de-industrializzazione seguita al crollo dell’Urss ha condotto nella provincia alla chiusura di gran parte delle miniere carbonifere. Stessa fine di gran parte dell’industria chimica, della siderurgia e delle macchine utensili per l’estrazione del carbone. Kemerovo, con i suoi 16mila euro di reddito pro capite annuo, oggi è una delle provincie più povere della Russia.
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