Era solo questione di tempo perché il popolo ecuadoriano si ribellasse al governo di Lenin Moreno, il presidente “traditore” che, eletto dalle forze progressiste, ha poi sposato in pieno il programma delle destre: di fronte alle misure di austerity annunciate dal governo, neppure l’imposizione dello stato d’emergenza è bastata a mettere un freno alle proteste. Già l’accordo siglato a marzo con il Fondo monetario internazionale, per un prestito triennale di 4,2 miliardi di dollari a favore del paese (e un’erogazione immediata di 652 milioni di dollari) non lasciava presagire nulla di buono. L’allora presidente dell’Fmi Christine Lagarde aveva in quell’occasione...