La Berlinale che si è appena conclusa ha puntato – e non solo con l’Orso per la sceneggiatura a Favolacce – su un cinema italiano nuovo, diverso, capace di mettere in discussione i generi e i riferimenti dominanti. Ma a saper (voler) guardare questo cinema esiste già da un po’, magari decentrato rispetto ai «sistemi», e però vitale, sveglio, pieno di invenzioni . Ne è una prova un regista come Luca Ferri il cui nuovo film La casa dell’amore era nella selezione del Forum – dove a rappresentare l’Italia c’era anche Zeus Machine. L’invincibile di Zapruder. Ferri, quarantenne, che la...