Internazionale

«Ritardo nei soccorsi». Scontro tra ong e ministra Trenta

«Ritardo nei soccorsi». Scontro tra ong e ministra Trenta

Migranti Ventiquattro ore per intervenire i n aiuto a 100 migranti. E Salvini li manda a Genova

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 31 maggio 2019

Un barcone carico di migranti e semi affondato lasciato in balìa della onde per un giorno – accusano le ong – prima che una nave della Marina militare italiana intervenga per soccorrere quanti si trovano a bordo. I ministri degli Interni e della Difesa che prendono la parola per difendere la Marina dal sospetto di aver agito in ritardo, con il primo che intanto assegna Genova come porto dove sbarcare i migranti salvati costringendoli così ad altri giorni di navigazione anziché, come sarebbe logico – dirigerli verso uno scalo più vicino come sono quelli siciliani. E come se non bastasse un video girato il 23 maggio scorso dall’aero Moonbird della ong tedesca Sea Watch nel quale si vede un migrante caduto in acqua da un gommone affogare tra le onde. E anche in questo caso la ong tedesca punta il dito contro una nave della Marina militare che non sarebbe intervenuta in tempo.

E’ la cronaca, drammatica, delle ultime 24 ore nel Mediterraneo con una sola eccezione positiva: la smentita della morte di una bambina di 5 anni che si sarebbe trovata a bordo del gommone raggiunto ieri mattina dal pattugliatore Cigala Fulgosi al largo della coste libiche. Il resto è per l’appunto il racconto nudo e crudo di come, al di là della retorica di certa politica, nel Mediterraneo si continui a morire.

Tutto comincia mercoledì mattina quando l’aereo Moonbird di Sea Watch avvista un barcone in difficoltà in acque internazionali. A bordo si trovano cento migranti, tra i quali anche 17 donne e 23 minori. Il pilota dell’aereo richiede «un intervento urgente» reso possibile dal fatto che secondo Sea Watch «a poche decine di miglia» dal gommone si troverebbe il pattugliatore Cigala Fulgosi. Nonostante questo, però, nessuno interviene, forse in attesa che a farsi avanti siano le motovedette libiche.

Ieri mattina è Alarm Phone a rilanciare la richiesta di aiuto. «Le persone sono in grave pericolo e la situazione sta degenerando» avverte la piattaforme che rilancia gli Sos dei migranti in difficoltà nel Mediterraneo, secondo la quale il gommone non avrebbe più benzina e uno dei tubolari comincia a sgonfiarsi. Poi l’allarme più drammatico, quello che sull’imbarcazione ci sarebbe una bambina di 5 anni morta. «Serve un intervento urgente», sollecita anche la ong Mediterranea, secondo la quale «in zona» ci sarebbe la nave «P490 Cigala Fulgosi». Sono le 9,30 di ieri mattina quando finalmente interviene la Cigala Fulgosi quando il gomme ha ormai il motore spento, le condizioni meteo peggiorano e i migranti si trovano in «imminente pericolo di vita». La prima ispezione porta comunque a escludere la morte della bambina di 5 anni.

La vicenda accende uno scontro tra le ong da un lato e il ministro della Difesa Elisabetta Trenta dall’altro, scontro al quale si unisce anche il titolare del Viminale che respingono l’accusa rivolta alla Marina militare di aver agito in ritardo: «Non permetto a nessuno di dire che la nostra Marina militare abbia ignorato il soccorso di persone i pericolo di vita», dice Trenta mentre Salvini parla di accuse «infondate e diffamatorie».

A far alzare la tensione c’è però anche il video girato il 23 maggio e diffuso da Sea Watch, con le immagini drammatiche di un uomo che affoga a poca distanza dal gommone dal quale era caduto insieme ad altri migranti. Una morte che per l’ong tedesca si sarebbe potuta evitare se un’altra nave della Marina militare, in questo caso il pattugliatore d’altura P492 Bettica, fosse intervenuta- Per due ore, invece sempre il Moonbird avrebbe prima tentato di contattare il centro di coordinamento dei soccorsi libico chiedendo di soccorrere il gommone senza però ricevere risposta. E lo stesso sarebbe avvenuto con la Bettica che, secondo Sea Watch, si sarebbe trovata a non più di 30 miglia dall’imbarcazione in difficoltà Solo dopo ore una motovedetta libica avrebbe raggiunto i naufraghi riportando i sopravvissuto nel paese nordafricano. In un tweet pubblicato sul suo profilo nel pomeriggio del 23 maggio la Marina come la nave abbia inviato un elicottero nella zona in cui si trovava il gommone. «Con elicottero in zona ha constatato avvenuto recupero migranti da motovedetta libica in zona Sar libica».

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