Rimosso l’embargo delle armi al Centrafrica. Un regalo di Parigi a Mosca
Russiafrique La misura decisa dal Consiglio di sicurezza dell'Onu all'unanimità subito messa a profitto dai russi, che dal 2013 sono presenti militarmente al fianco del governo di Bangui. E anche il trafficante Viktor But ha ripreso il suo business a pieno regime
Russiafrique La misura decisa dal Consiglio di sicurezza dell'Onu all'unanimità subito messa a profitto dai russi, che dal 2013 sono presenti militarmente al fianco del governo di Bangui. E anche il trafficante Viktor But ha ripreso il suo business a pieno regime
Tra il 12 e il 14 agosto a Mosca, la Russia e la Repubblica Centrafricana (RCA) hanno firmato un accordo per regolamentare la vendita di armi russe nel Paese africano e istituire un quadro giuridico per il loro commercio. A riportarlo è Africa Intelligence, specificando che l’accordo è stato firmato dal ministro della Difesa centrafricano, Claude Rameaux Bireau, e dal suo omologo russo Andrej Removic Belousov a margine della decima edizione della fiera Army 2024 di Mosca, un forum tecnico-militare internazionale cui hanno preso parte anche 120 aziende del settore, non solo russe.
D’altra parte, il governo di Bangui «valuta positivamente il contributo della Russia alla sicurezza della Repubblica Centrafricana e si aspetta un aumento del contingente di istruttori russi» ha dichiarato il ministro centrafricano all’agenzia Ria Novosti.
MOSCA HA IMPIEGATO meno di due settimane per approfittare della revoca dell’embargo sulle armi da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu: il 30 luglio scorso, la Francia ha presentato una risoluzione per revocare l’embargo sulle armi imposto alla Repubblica Centrafricana dal 2013, risoluzione che il Consiglio ha adottato all’unanimità, quasi con stupore visto il regalo che Parigi stava facendo a Mosca. «Sono qui – ha detto Bireau – per firmare un accordo con il governo russo» riguardo alle forniture militari, per cui ha avuto incontri con diverse aziende russe.
La Russia, tra il 2017 e il 2021, è stata il maggiore esportatore di armi in Africa, garantendosi una fetta del 44% dell’intero mercato. Nel 2021 ha esportato un totale di 14,6 miliardi di dollari di armi e armamenti, ridottisi a 10,8 miliardi (un calo di circa un quarto delle esportazioni) nell’anno dell’invasione dell’Ucraina, il 2022, ma riprese dall’anno scorso a un ritmo sostenuto e comprendenti anche sistemi d’arma, armamenti e mezzi militari. Oltre al filone, enorme ed altamente remunerativo, della formazione e delle società di sicurezza privata.
Nel revocare l’embargo al Centrafrica, il Consiglio di sicurezza ha invitato tutte le nazioni ad adottare «le misure necessarie per impedire la fornitura diretta o indiretta di tutti i tipi di armi e materiale correlato ai gruppi armati» che ancora operano nel Paese africano. «Mosca è stata al fianco della Repubblica Centrafricana in un periodo di ribellione – ha detto Bireau e l’esercito russo ha fatto in modo che questi gruppi ribelli scomparissero. Rimangono piccoli gruppi alla frontiera del Paese, si tratta per la maggior parte di rapinatori, ladri e terroristi, contiamo sui russi per sradicare questo fenomeno».
SIN DAL 2013, rivela un documento del Consiglio di Sicurezza, le Forze Armate centrafricane ricevono addestramento e equipaggiamento militare dalla Russia, «insieme al supporto di altri partner, come la Missione di formazione militare dell’Unione Europea nella Repubblica Centrafricana» ma anche della Missione di stabilizzazione integrata multidimensionale delle Nazioni Unite (Minusca). Il 15 dicembre 2017 l’Onu autorizzava la Russia, in deroga all’embargo, a fornire alla RCA armi, munizioni, armamenti e istruttori, avviando una vera e propria cooperazione militare a tutto tondo russo-centrafricana, perfettamente lecita e inquadrata in una risoluzione dell’Onu.
Questa risoluzione è stata il cavallo di Troia per l’arrivo dei Wagner che, oggi, hanno un potere superiore a quello dello Stato russo, almeno in Centrafrica: sono Wagner i consiglieri per la sicurezza nazionale, sono Wagner i mediatori dell’accordo di riapertura dei confini con il Ciad, sono Wagner i mercenari impegnati in missioni di smobilitazione delle milizie e diventano Wagner i miliziani che si riarruolano con loro.
E POI C’È VIKTOR BUT, il noto trafficante d’armi russo detenuto negli Usa, prigioniero scambiato dai russi con la cestista americana Brittany Griner nel dicembre 2022 all’aeroporto di Abu Dhabi: But era al vertice Russia-Africa di San Pietroburgo nell’agosto 2023, pochi mesi dopo lo scambio, e oggi è di nuovo attivo nel suo ricco business.
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