Riforma Nordio, primo sì del Senato
Giustizia «È l’inizio della fine di un periodo oscuro», così il ministro della Giustizia Carlo Nordio commenta l’approvazione da parte del senato del disegno di legge che porta il suo nome […]
Giustizia «È l’inizio della fine di un periodo oscuro», così il ministro della Giustizia Carlo Nordio commenta l’approvazione da parte del senato del disegno di legge che porta il suo nome […]
«È l’inizio della fine di un periodo oscuro», così il ministro della Giustizia Carlo Nordio commenta l’approvazione da parte del senato del disegno di legge che porta il suo nome e che prevede la cancellazione dell’abuso d’ufficio, modifiche al traffico di influenze illecite, stretta sulla pubblicazione delle intercettazioni a tutela dei terzi non coinvolti nelle indagini e sulla custodia cautelare, limiti alla possibilità per i pm di ricorrere in appello in caso di sentenza di assoluzione.
L’Aula ha dato il via libera con 104 voti favorevoli e 56 contrari, e ora la palla passa alla Camera. «Di questo provvedimento rimane una polverosa rievocazione delle glorie che furono, rispolverando contrasti e conflitti che pensavamo fossero superati e l’affermarsi di una cultura autoritaria, illiberale, che tutela soltanto chi ha già il potere e lascia i cittadini comuni senza alcuna protezione contro gli abusi», dice la senatrice del Pd Anna Rossomando.
«Così si muove il governo Meloni: più diritti ai potenti, nessun diritto a chi non ha risorse. Per i primi, un regime di impunità. Per gli ultimi, punizioni sempre più dure. Se è così che il Ministro intende riformare la giustizia, Alleanza Verdi e Sinistra dice no», ha detto invece Ilaria Cucchi di Avs in aula.
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