Europa

Recessione tedesca, Scholz punta sul welfare

Recessione tedesca, Scholz punta sul welfareIl ministro dell’Economia Robert Habeck, il cancelliere Olaf Scholz e il ministro delle Finanze Christian Lindner al castello di Meseberg – Ap

I conti di Berlino Aumento del reddito di cittadinanza, aiuti a medici e infermieri, un tetto per agli affitti: la ricetta sociale per risollevare il Paese

Pubblicato circa un anno faEdizione del 30 agosto 2023

Per la Locomotiva d’Europa, sotto il profilo economico, è destinato ad andare tutto molto peggio delle previsioni, che infatti gli esperti devono ritoccare continuamente al ribasso per poter stare dietro all’irrefrenabile picco negativo. L’ultima mazzata sul governo Scholz è il calo del Pil del 2023 assai maggiore di quanto immaginato, appena certificato dall’autorevole istituto Ifo: 0,4% anziché 0,1%; è una notizia da brividi che dimostra quanto ancora sia lontana la Germania dall’uscita dalla recessione tecnica.
Lo sanno bene i ministri della Coalizione Semaforo, riuniti al completo in klausur nel castello di Meseberg, a 65 chilometri a Nord di Berlino, per avviare ciò che il cancelliere Olaf Scholz ha battezzato come la nuova «offensiva del governo federale».

UN PIANO DI DIECI PUNTI articolato su più settori che spazia dal fisco alla nuova legge sulle opportunità di crescita destinata ad attirare investimenti a tempi di record, sempre se sarà approvata dal Bundestag. Ma il cuore dell’intervento pubblico questa volta verte quasi interamente sullo stato sociale.

In testa all’offensiva di Scholz, come promesso dal ministro del Lavoro, Hubertus Heil (Spd), l’aumento del 12% dell’assegno mensile del reddito di cittadinanza agli oltre cinque milioni e mezzo di beneficiari, di cui 1,7 milioni disoccupati. A partire dal prossimo 1 gennaio la cifra di base del Bürgergeld per i single passerà dagli attuali 502 a 563 euro, mentre agli adolescenti della fascia 15-18 anni spetteranno come minimo 471 euro al mese anziché 420, ai bambini 6-14 anni 390 invece degli odierni 348, e ai minori di sei 357 invece di 318. «In questo tempo di crisi e sconvolgimenti i cittadini devono poter fare affidamento sullo stato sociale» sottolinea il ministro socialdemocratico, rivendicando la scelta di «ripresa del welfare» non solo del suo partito ma dell’intera coalizione.

HEIL HA VINTO la battaglia contro i liberali per l’allargamento dei sussidi pubblici in cambio di 7 miliardi girati al made in Germany, ma ha perso quella sugli assegni familiari su cui è stato raggiunto un compromesso: verranno accorpati in un unico assegno di base per i figli nel 2025. Sono comunque 2,4 miliardi a copertura per il primo anno e – promette il governo – il sussidio raggiungerà anche le famiglie che finora non ne hanno fatto richiesta pur avendone diritto. Con i Verdi, invece, lo scambio politico è avvenuto sul versante della svolta ambientale: il ministro dell’Economia Robert Habeck, vice-cancelliere, incassa il premio del 15% agli investimenti per la protezione del clima e l’efficienza.

FA IL PAIO CON L’ALTRO annuncio di ieri sempre sul fronte dell’occupazione, di cui da settimane si attendeva la conferma: il salario minimo del personale sanitario salirà da 13 a oltre 16 euro l’ora, come chiesto dai sindacati usciti vincitori dalla lunga e complessa trattativa per riequilibrare il carico di lavoro e l’inflazione che continua a erodere una parte rilevanti dello stipendio.
In parallelo, con sintomatico tempismo, la dirigenza Spd fa sapere di avere messo finalmente in cantiere l’introduzione del tetto agli affitti valido sull’intero territorio nazionale sul modello del mietendeckel varato due anni fa nella Città-Stato di Berlino e poi bocciato dalla Corte costituzionale perché in conflitto con la normativa federale.

POLITICAMENTE l’aumento del Bürgergeld segna il ritorno del cancelliere Scholz alla linea di sinistra concordata con la segreteria Spd fin dai tempi della sua nomina a candidato-cancelliere (da perdente delle primarie) ma è anche la risposta ai sondaggi che riflettono l’insoddisfazione per il governo da parte dei milioni di tedeschi colpiti dalla crisi.

«Un passo in avanti significativo» sottolinea il ministro Heil che non si è mai spostato dal suo ufficio al ministero del Lavoro occupato fin dall’ultimo governo di Angela Merkel. Uomo-chiave della Spd e ago «Bussola per una politica economica progressista» (come da titolo del suo libro) da sempre è un sostenitore di norme rigide per il libero mercato accompagnate dal totem della piena occupazione regolata dai contratti collettivi. Tra i suoi obiettivi futuri spicca la pensione di base più elevata dell’attuale minima, ma in passato si è distinto per la legge sui corrieri-espresso che ora obbliga il contraente a pagare loro i contributi.

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