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Rdc, Anci e assistenti sociali chiedono una proroga

Rdc, Anci e assistenti sociali chiedono una prorogaRoma, Manifestazione "Ci vuole un reddito" – LaPresse

Reddito Dopo gli Sms dell’Inps che comunicavano la sospensione del reddito di cittadinanza, ecco le prime indicazioni, scritte nero su bianco sui siti del ministero del Lavoro e dell’istituto di previdenza.

Pubblicato circa un anno faEdizione del 1 agosto 2023

Dopo gli Sms dell’Inps che comunicavano la sospensione del reddito di cittadinanza, ecco le prime indicazioni, scritte nero su bianco sui siti del ministero del Lavoro e dell’istituto di previdenza.

Le famiglie che hanno avuto il reddito di cittadinanza sospeso che saranno prese in carico dai servizi sociali entro il 31 ottobre riavranno l’assegno fino a dicembre con gli arretrati. Chi non rientra nelle categorie previste dalla legge insieme alla presenza in famiglia di disabili, minori, anziani o ultrasessantenni è considerato «occupabile». Significa che dovrà attivarsi per cercare un lavoro o almeno essere inserito in un percorso di formazione con la possibilità di avere il Supporto alla formazione e il lavoro (350 euro al mese per un massimo di 12 mesi).

Dal punto di vista tecnico, tempi e dalle risorse necessarie per raggiungere tutti coloro che sono in una situazione di disagio.

L’associazione dei comuni, parla di «problemi tecnici che causano lo scarto temporale tra il momento in cui viene revocato il reddito di cittadinanza e l’effettiva verifica sugli aventi diritto e delle difficoltà ad avere tutti i dati necessari per redigere gli elenchi dei nuclei familiari fragili». È il nodo della transizione da un sistema ad un altro, sul quale il ministero del Lavoro e l’Inps hanno avviato una campagna informativa.

L’Anci, in particolare, lamenta l’impossibilità di avere l’elenco dei nuclei familiari fragili dall’Inps. Lo ribadiscono da giorni molti comuni e lo sottolinea anche il presidente dell’Ordine gli assistenti sociali, Gianmario Gazzi che lamenta la difficoltà a fare fronte all’aumento di oltre il 50% degli accessi e a comunicare la presa in carico di tutte le persone in situazione di disagio entro il 31 ottobre. Basterebbe questo, dice chi si trova in prima linea a contatto coi cittadini, per chiedere una proroga.

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